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FESTIVAL DEL VUDU’, 14 giorni: Ghana, Togo & Benin

FESTIVAL DEL VUDU’, 14 giorni: Ghana, Togo & Benin

Giorni:
14
Tipo di viaggio:
Evento speciale
Gruppo internazionale
Gruppo:
Da 2 a 16 partecipanti
PREZZI per persona:
- GRUPPO DI 6 O PIU' PARTECIPANTI: 3534 €
- Supplemento camera singola: 609 €
GUIDA: parlante Italiano, Inglese, Francese, Tedesco
Deposito alla prenotazione

1.060,00

L'acconto è inteso come 30% del totale. Per maggiori informazioni, puoi visionare la nostra informativa.

GHANA, TOGO & BENIN
In Benin il 10 gennaio è un giorno speciale durante il quale la popolazione celebra i culti ancestrali.
In particolare, tutti gli adepti del vudù si riuniscono nella regione di Ouidah…

PARTENZA: 8 Gennaio 2024

PREZZI A PARTIRE DA: 3534 €

Sconto:
Data Partenza:
  • 8 Gennaio 2024 - 21 Gennaio 2024
Totale: 1060

Offerta Speciale

Descrizione

GHANA, TOGO & BENIN

In Benin il 10 gennaio è un giorno speciale durante il quale la popolazione celebra i culti ancestrali.
In particolare, tutti gli adepti del vudù si riuniscono nella regione di Ouidah.
Una lunga processione si snoda, chi a piedi, chi in motocicletta, qualcuno con il taxi brousse…tutti si recano verso la Porta del non Ritorno.
I partecipanti sono abbigliati con costumi tradizionali: il bianco è il colore predominante,
vivacizzato dalle coloratissime perline di vetro.
Il culmine del festival è raggiunto con l’arrivo di Dagbo Houno, il sacerdote capo di Ouidah.
Danze, libagioni, maschere caratterizzano la mattinata.
Il nostro viaggio continuerà mostrando il meglio di Benin, Togo e Ghana. Conosceremo i Taneka e i Tamberma che costruiscono le case come piccoli castelli in argilla ed a Kumasi entreremo nel regno degli Ashanti, incontrando un capo ashanti. Termineremo il viaggio esplorando l’ex Costa degli schiavi e i forti costruiti dagli europei.
Uno dei viaggi più completi e spettacolari in Africa Occidentale. Per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire questa incredibile regione ed innamorarsi dell’Africa.

 

GIORNO 1: Lome, Golfo di GuineaTOGO
Arrivo a Lome (Togo) e trasferimento all’ hotel.

GIORNO 2: Mercato dei feticci, da Lomé a Ouidah (150 km – tempo di trasferimento 3 h)TOGO & BENIN
Tour della città di Lomé.
Lomé, la vibrante capitale del Togo, è l’unica città africana che è stata una colonia di tedeschi, inglesi e francesi. E’ anche una delle poche capitali del mondo al confine con un’altra nazione. Questi elementi hanno portato allo sviluppo di un’identità unica, che si riflette nello stile di vita dei suoi abitanti e nell’architettura della città: Lomé è un crocevia di persone e commerci, una città cosmopolita di ridotte dimensioni. Visiteremo infatti il mercato centrale con le sue famose “Nana Benz”, le donne che controllano il mercato dei costosi “pagne” (tessuti) provenienti dall’Europa e venduti in tutta l’Africa Occidentale; gli edifici coloniali nel quartiere amministrativo dove il sapore del tempo coloniale è ancora molto presente; e il mercato dei feticci dove possiamo trovare un assortimento eclettico di tutti gli ingredienti necessari per pozioni d’amore e intrugli magici.
Più tardi ci spostiamo nell’entroterra ed entriamo nel mondo voodoo. Incontro con un guaritore tradizionale. I guaritori tradizionali curano i loro pazienti combinando riti voodoo con la loro profonda conoscenza delle erbe. Le sue terapie sono ritenute efficaci per quasi tutte le malattie, soprattutto per la pazzia.

GIORNO 3: Festival del Vudù, Ouidah BENIN
In Benin il 10 gennaio è festa nazionale, durante il quale si onorano la religione tradizionale ed i suoi culti. In particolare, nella regione di Ouidah si tengono celebrazioni vudù che radunano migliaia d’adepti, capi tradizionali e “feticheur”.
Ouidah è considerata una delle capitali del vudù africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall’architettura afrobrasiliana decadente, coabitano uno di fronte all’altro il Tempio dei pitoni e la Cattedrale cattolica.
La lentezza dei personaggi inondati dal sole… il battito lontano delle onde sulla spiaggia… il ritmo dei tamburi rappresentano l’eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un’atmosfera al di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro «Il viceré di Ouidah».
Visitiamo il Tempio dei Pitoni. Concludiamo il nostro tour della città seguendo la ” Via del Non-Ritorno” fino alla spiaggia, dove gli schiavi erano soliti imbarcarsi sulle navi.
In base al programma del festival, sceglieremo il luogo migliore per assistere alle cerimonie che si svolgono nella intera regione di Ouidah.

GIORNO 4: Palazzo Reale, da Ouidah a Dassa (250 km – tempo di trasferimento 5 h)BENIN
Vicino alla costa oceanica si estende una regione lacustre che accoglie Ganvie, bellissimo ed esteso
villaggio su palafitte. Una grande piroga ci condurrà attraversando il Lago Nokwe. Gli abitanti dell’etnia Tofinou costruiscono le loro capanne su pali di teck e ricoprono i tetti delle abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso di conservare le abitudini e le regole del tempo che fu. Sulle piroghe, che uomini, donne e bambini conducono con facilità con l’aiuto di lunghe pertiche, si scandisce la vita quotidiana. È sulla piroga che si va a pesca, ci si sposta, si canta accompagnando il ritmo delle pertiche, sulle piroghe le donne mettono in mostra le merci da vendere al mercato e i bimbi vanno a giocare e a scuola.
In seguito, raggiungeremo Abomey, dove visiteremo il Palazzo Reale, i cui muri sono decorati con i simboli degli antichi re del Dahomey. Il palazzo è ora un museo segnalato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e conserva tra l’altro le spoglie mortali dei re, i troni, gli antichi altari del culto, le statue e le armi. Sarà l’occasione per conoscere questo regno, la cui economia era basata sulla tratta degli schiavi. Infatti, il permanente stato di guerra permetteva al Re di catturare migliaia di prigionieri che venivano poi venduti come schiavi. Al centro della corte reale si erge un tempio costruito utilizzando una mistura di argilla e sangue umano. Al culmine della loro potenza, l’harem ospitò fino a 4000 donne. Passeggiando tra gli edifici, il visitatore avrà modo di riconoscere il passato splendore della corte che sfidò con orgoglio i potenti eserciti occidentali che arrivavano per colonizzare il continente africano

GIORNO 5: Collina dei feticci, da Dassa a Natitingou (350 km – tempo di trasferimento 8 h)BENIN
Sosteremo presso il feticcio di Dankoli, importante luogo di culto vudù. La presenza di diversi bastoncini di legno ricorda l’innumerevole serie di preghiere che sono state rivolte al dio locale per soddisfare i bisogni della vita di tutti i giorni: un buon raccolto, un felice matrimonio, un parto senza problemi, una promozione scolastica…. Una volta esaudita la preghiera, il richiedente torna sul luogo del feticcio per sacrificare ciò che aveva promesso: un pollo, una mucca, una capra. Le tracce di sangue, vino di palma e olio di palma che cospargono il feticcio provano che tante persone hanno visto la loro preghiera esaudirsi. Nel pomeriggio raggiungeremo gli antichi villaggi Taneka, situati alle pendici dei monti omonimi. Questi villaggi sono composti da capanne rotonde dai tetti conici e protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, abbigliati con pelle di capra, e dai giovani iniziati. Pare che i primi abitanti, d’origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i propri culti ed i propri riti d’iniziazione, e nello stesso tempo hanno creato istituzioni politiche e religiose comuni. Mentre si cammina tra case a tetto conico, su viuzze delimitate da pietre lisce, capita d’incontrare giovani e adulti con il capo raso, semi nudi. Si preparano alle celebrazioni iniziatiche. I Taneka, considerano che per «fare» un uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto… sangue d’animali sacrificati. Insomma, un processo lungo tutta un’esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio.

GIORNO 6: Castelli d’argilla, da Natitingou a Defale (100 km – tempo di trasferimento 3 h)BENIN & TOGO
Oggi entriamo nella terra dei Somba e Tamberma. In questo paesaggio di dolci colline e altipiani incontreremo i Tamberma e i Somba che vivono in abitazioni fortificate. Simili nella forma ai nostri castelli medievali, queste abitazioni rappresentano uno dei più begli esempi di antica architettura africana. Il loro stile impressionò Le Corbusier, che le definì “architettura scultorea”. In effetti le case sono costruite a mano, strato su strato, aggiungendo palle di fango che sono poi modellate sul disegno della casa in una sorta di sensuale gesto che mixa forza, accuratezza ed estetica.
L’attaccamento alle loro tradizioni è dimostrato dalla presenza di grandi santuari di forma fallica posti all’entrata delle case. Con il premesso accordatoci dagli abitanti entreremo nelle case per meglio comprenderne lo stile di vita. In realtà le abitazioni sono una proiezione antropologica e cosmologica: Il primo piano avvolto nell’oscurità rappresenta la morte ed è il luogo degli antenati, il secondo piano aperto al cielo rappresenta la vita ed è il luogo dove le nonne accudiscono i piccoli, fino a quando è individuato quale antenato è ritornato a vivere nel nuovo nato.
Tutto il cibo e gli animali vengono custoditi all’interno delle case, in modo da garantire la sopravvivenza del gruppo famigliare in caso di attacco nemico. Per secoli queste popolazioni hanno sfruttato il difficile accesso ai loro territori offerto dalla catena dei monti Atakora per difendersi dalla schiavitù praticata dai mercanti musulmani del Nord dell’Africa. L’area è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Frontiera del Togo (Bokoumbe/Nadoba).

GIORNO 7: Danza del fuoco, da Defale a Sokode (100 km – tempo di trasferimento 3 h) TOGO
Incontro con la popolazione Kabye. In alcuni villaggi, in cima alle colline, le donne plasmano vasi di argilla e gli uomini lavorano il ferro dandogli forma con il fuoco e pesanti pietre.
In serata, danza del fuoco. Al centro del villaggio un grande fuoco illumina i volti dei partecipanti che
danzano al ritmo ipnotico dei tamburi prima di tuffarsi nelle braci ardenti. Raccolgono tizzoni incandescenti e li passano più volte sul corpo oltre che portarli alla bocca, quasi li dovessero ingoiare. Nessuna ferita e nessun segno di dolore compare sui volti dei danzatori. Si tratta di coraggio? Auto-suggestione? Magia? Difficile spiegare una tale performance.
Forse sono davvero i loro feticci che li proteggono dal fuoco.

Giorno 8: Streghe,  Kara  Tamale
Frontiera del Ghana (Natchamba / Tatali)
La pista ci condurrà al confine con il Ghana e quindi in una regione raramente visitata dove vivono i Dagomba, i quali costruiscono rotonde capanne in argilla con il tetto di paglia. La casa del capo villaggio è caratteristica: grande e con un palo centrale a sostegno del tetto, E’ qui che si tiene il consiglio degli anziani.
Stop in un villaggio Konkomba, popolato da… streghe. In un contesto di architettura tradizionale saremo accolti cordialmente da donne sulle quali pesa l’accusa di essere delle streghe. Considerate come responsabili di fatti gravi quali la morte di un giovane, una malattia improvvisa, un raccolto mal riuscito… queste donne sono esiliate in appositi villaggi, dove la presenza di un feticcio speciale è in grado di “controllarle”. La loro accoglienza gentile e sorridente fa da contrasto con le storie gravi che giustificano il loro esilio. Un’architettura tradizionale semplice, riadattata alle esigenze di una comunità speciale fa da cornice ad un villaggio esteso e pulito.

Giorno 9: Scimmie Sacre, Tamale – Techiman
Nella regione Brong Afo abbandoneremo la strada principale per seguire la pista che ci condurrà alla foresta sacra. La popolazione locale considera le scimmie Monas e Colobus quali loro totem. Il risultato è che qui abbiamo la più grande comunità al mondo delle suddette specie.
Cammineremo nella foresta accanto ad alberi giganti ed immersi nella luce smeraldina e l’incontro con le scimmie non sarà raro.

GIORNO 10: Ashanti, da Techiman a Kumasi (150 km – tempo di trasferimento 4 h) – GHANA
Kumasi capitale storica e spirituale dell’antico Regno Ashanti. Il popolo Ashanti fu uno dei regni più potenti dell’Africa fino alla fine del XIX sec., quando gli Inglesi decisero di annetterlo alla loro colonia chiamata Gold Coast. Gli onori ancora oggi resi all’Asantehene (il Re) testimoniano del passato splendore e della potenza Ashanti. Oggi Kumasi, con circa tre milioni di abitanti, è una città spumeggiante con un fantastico mercato centrale, uno dei più grandi d’Africa. Ogni tipo di manufatto Ashanti (pelletteria, ceramiche, tessuti kente ed adinkra) si trova qui, insieme a quasi tutti i tipi di frutta tropicale e verdura.
In agenda avremo una visita al centro culturale Ashanti che possiede una ricca collezione di manufatti collocati all’interno della riproduzione di una casa Ashanti.
Nel pomeriggio, se in svolgimento, potremo assistere ai “funerali ashanti”, che in realtà sono una celebrazione festosa. Rituale celebrato mesi o anni dopo il decesso per permettere allo spirito del defunto di guadagnare lo status di antenato e divenire protettore di tutto il clan. I partecipanti esibiranno tessuti rossi e neri. I capi, all’ombra di grandi parasoli colorati, partecipano alle celebrazioni circondati da tutta la loro corte. Anche noi, seguendo il protocollo tradizionale, saremo accettati alla cerimonia per assistere alle danze tradizionali che celebrano le gesta degli antenati ed hanno una marcata simbologia erotica.

GIORNO 11: Regni dell’oro, Kumasi (trasferimenti) – GHANA
Proseguiremo con la visita di Kumasi. Il Museo del Palazzo Reale ci aprirà le porte, con la sua collezione unica d’oggettistica ashanti.
Incontro con un capo ashanti, che ci riceverà nella sua corte. Occasione per dialogare e saperne di più su ui e costumi di questa cultura molto variegata.

GIORNO 12: I castelli della Tratta, da Kumasi ad Anomabu (250 km – tempo di trasferimento 4 h)GHANA
Ritorno sulla costa e visita di Cape Coast ed in particolare del suo castello, costruito dagli Svedesi nel 1653. Dal 1657 al 1664 cambiò mano 5 volte. Fu conquistato da Danesi, Olandesi, una tribù locale ed infine dai Britannici, che ne fecero il loro quartiere generale fino alla fine del XIX secolo. Riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, accoglie ora un interessante museo sulla tratta degli schiavi. Da qui, infatti, partirono migliaia di prigionieri, rivenduti come schiavi ed utilizzati nelle piantagioni americane.
La cittadina, prima capitale della colonia britannica, conserva le tracce del passato coloniale. Sulle spiagge circostanti i pescatori perpetuano tecniche di pesca ancestrali, sfidando le furie dell’oceano per strapparvi abbondanti raccolte di pesce

GIORNO 13: Elmina, Elmina – GHANA
Il canopy di Kakum, un ponte di corde assicurato a dei cavi in acciaio, rappresenta il ponte più lungo e più alto di questo genere in tutto il mondo. Da un’altezza di 30 – 40 metri si può avere una vista del tutto originale sulla foresta. Invece di mostrare i loro tronchi, gli alberi offrono allo sguardo le loro sommità slanciate alla ricerca di cielo e di sole.
Elmina, la più antica costruzione europea a sud del Sahara.
Elmina: un nome legato alla storia dell’Africa, ma anche alla storia di tutta l’umanità. Nel 1482 Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz approdarono qui con dodici caravelle per costruire un castello sotto l’autorità portoghese. I luoghi scelti erano legati anche alla possibilità di acquisto della polvere d’oro. Così ebbe inizio la storia d’Elmina: un castello, un porto, un villaggio, che oggi festeggiano il record di oltre cinque secoli di continui contatti e commerci tra africani ed europei. Il castello che si visita oggi è il risultato dei lavori realizzati da portoghesi, olandesi, inglesi e autorità locali. Nel corso della sua storia è stato utilizzato inizialmente come fattoria fortificata per rifornire di verdure, frutta e cibo fresco le navi che facevano rotta lungo la via delle Indie, e nello stesso tempo come base per l’acquisto della polvere d’oro, dell’avorio, e dei legnami pregiati. Nel XVIII secolo il castello raggiunse la sua estensione attuale quando divenne uno dei principali centri di raccolta degli schiavi da inviare nelle Americhe. Oggi è riconosciuto “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO.
La cittadella d’Elmina è un tipico porto di pesca con centinaia di grandi piroghe colorate che tutti i giorni affrontano l’oceano. I vicoli di quest’antico villaggio di pescatori ci faranno respirare un’atmosfera vivace ed unica. Le antiche costruzioni portoghesi, olandesi, inglesi, oggi abitate dai locali, si affiancano ai templi delle “Compagnie Asafo”, in cui i guerrieri offrono ancora sacrifici e libagioni.

GIORNO 14: Metropoli, da Anomabu ad Accra (180 km – tempo di trasferimento 3 h)GHANA
Ci dirigiamo ad Accra.
Grande città africana, in rapida evoluzione, Accra ha saputo conservare un’identità che si riflette sia nei quartieri moderni, che in quelli più vecchi, dove si moltiplicano le attività tradizionali.
I verdeggianti quartieri amministrativi, composti da eleganti ville della prima metà del Novecento, ci ricordano che questa fu la più prosperosa delle colonie d’ Africa.
Di fronte all’oceano si organizza la vita dei quartieri autoctoni. James Town: un villaggio circondato da una città. Qui le attività economiche seguono criteri ben diversi da quelli che governano la city, distante solamente qualche centinaio di metri.
Oltre Osu, che era sede del palazzo presidenziale, si trova il quartiere dove abitano i fabbricanti di sarcofagi, dalle forme “fantasy”. Con estro, creano bare a forma di frutti, pesci, aerei, animali… Questi bizzarri manufatti oltre ad essere aprezzati localmente hanno fatto mostra di sè in prestigiose esposizioni internazionali.
In serata trasferimento in aeroporto per il vostro volo di rientro.

  • VISA: Togo – visto a due entrate; E-Visa https://voyage.gouv.tg/.
    Ghana & Benin – visto a entrata singola. Benin: E-Visa: www.evisa.gouv.bj/en/
  • VACCINAZIONI: Febbre gialla – obbligatoria; profilassi antimalarica – altamente raccomandata.
  • PASTI: pranzi: picnic oppure nei ristoranti (menu turistici); cene nei ristoranti degli hotel (menu turistici)
  • BAGAGLIO: si raccomanda di contenere il peso a max. 20 kg, preferibili sacche da viaggio non rigide
  • ASSICURAZIONE: obbligatoria per assistenza medica, eventuale rimpatrio e danni materiali o fisici derivanti dal viaggio
    Scopri la nostra proposta di polizza assicurativa: https://transafrica.biz/en/travel-insurance-en/
  • MEZZI DI TRASPORTO: microbus or minibus
  • ALLOGGI: Disponibilità molto limitata di camere twins (due letti separati). Verificare con TransAfrica al momento della prenotazione
  • Tutte le nostre escursioni sono progettate in modo da essere abbastanza flessibili per potersi adeguare alle condizioni del tempo e approfittare delle opportunità che possiamo incontrare lungo il percorso.
  • Considerando la natura del viaggio, alcune parti potrebbero essere modificate per cause imprevedibili e sulla base di decisioni dello staff locale. Spese dovute a tali variazioni saranno a carico del partecipante. Naturalmente la guida farà il possibile per attenersi al programma originale.
  • Ci sono frontiere da attraversare; sono possibili dei ritardi, ci i appelliamo alla pazienza dei viaggiatori.
  • I prezzi potrebbero variare in caso di aumento dei costi dei servizi, indipendenti dalla volontà dell’organizzatore.

Incluso:

  • Assistenza all’aeroporto di arrivo (giorno 1) e partenza (giorno 14)
  • Trasferimenti e visite in minibus/microbus
  • Guide locali (parlanti italiano, a partire da due viaggiatori italiani, se disponibile)
  • Tour e visite come da programma
  • Pernottamenti in camere standard, come da itinerario
  • Tutti i pasti B = prima colazione L= pranzo – D = cena
  • Acqua minerale durante le visite
  • Ingressi ai parchi, concessioni, aree protette e siti di interesse culturale
  • Kit di pronto soccorso
  • Tutte le tasse

 

Non incluso:

  • Voli internazionali
  • Trasferimenti pre-tour e/o post tour da e per aeroporto
  • Visa ed eventuali tasse aeroportuali
  • Pasti e/o escursioni turistiche diverse da quanto specificato nel programma
  • Acqua minerale ai pasti e tutte le bevande
  • Facchinaggio
  • Assicurazione (obbligatoria)
  • Mance per autisti, guide, cuochi e staff hotel
  • Spese di consegna bagagli persi
  • Spese personali per foto e video
  • Qualsiasi spesa di natura personale quali telefonate, lavanderia etc.
  • Tutto ciò non menzionato nel programma

 

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