Descrizione
SENEGAL, GAMBIA, GUINEA BISSAU, GUINEA CONAKRY, SIERRA LEONE, LIBERIA, COSTA D’AVORIO
ESPERIENZA. Partiamo dalla punta occidentale del continente africano. Incontriamo i lavoratori del sale e un villaggio di pescatori con migliaia di piroghe colorate e Kumpo, lo spirito che danza. Navigazione verso il remoto arcipelago delle Bijagos per scoprire culture animistiche e maschere sacre. Attraversiamo fiumi su chiatte e assistiamo a un autentico concerto tribale. Raggiungiamo i Peul, la tribù di pastori di zebù, per scoprire la loro architettura in argilla e i loro bassorilievi. Saremo accolti dal “Consiglio degli anziani” in un grande palazzo d’argilla sul Fouta Djalon, il principale massiccio montuoso dell’Africa occidentale. Freetown è la grande e colorata capitale della Sierra Leone, la prima colonia britannica in Africa, con la più antica università di questa parte del continente. Scopriamo il paradiso incontaminato di Banana Island, ed esploriamo terre dove si nascondono i tamburini sacri e i cercatori di diamanti. Monrovia è la capitale della più antica repubblica indipendente dell’Africa. La Liberia non è mai stata una colonia o un protettorato. Nel 1847 era già governata da un presidente nero, l’afroamericano Roberts nato in Virginia e parte dei coloni Kriol, considerati i fondatori della nazione. La cultura Kriol ha espresso un’architettura unica e simboli di potere nei Paesi degli schiavi liberati. Assistiamo alle cerimonie animistiche della società segreta femminile e a una rara danza di maschere femminili. Esploriamo la foresta per trovare ponti di liane e iniziati. Scopriamo gli antichi rituali di iniziazione delle ragazze e passeggiamo nell’atmosfera di un’antica capitale coloniale. Ci godiamo i villaggi tradizionali ma anche l’Africa contemporanea. La vita metropolitana nelle capitali è vibrante: musica dal vivo, gallerie.
CLIMA. Le date di partenza sono state scelte per godere del clima migliore. L’inverno (e l’inizio della primavera) sono i periodi più freschi della stagione secca nell’Africa occidentale subsahariana.
Il comfort è d’obbligo per godere appieno di una lunga esperienza di viaggio fuori dai sentieri battuti.
Trasporti: moderni veicoli 4×4 con aria condizionata saranno i principali mezzi di trasporto sui percorsi accidentati, mentre sulle strade principali verranno utilizzati moderni e HOTEL: Scelti con cura, per la qualità del servizio e, ove possibile, per le caratteristiche architettoniche. A causa dell’eventuale mancanza di disponibilità di camere in alcuni alberghi, l’accompagnatore potrebbe dover sostituire gli hotel con altri il più possibile simili. Hotel a quattro stelle nelle capitali e non solo. I migliori hotel disponibili nell’entroterra, sempre con camere climatizzate. Le scale degli hotel possono presentare gradini irregolari, si prega di prestare attenzione.
NOTA: L’itinerario è pensato per scoprire luoghi affascinanti, dove spesso la visita di uno straniero è un evento eccezionale. I partecipanti devono essere collaborativi, tolleranti e flessibili per godere appieno della spedizione ed apprezzare la natura unica, così come l’ospitalità spontanea delle popolazioni locali, la magia e il mistero africani, la metafisica, le cerimonie, le filosofie di vita, le credenze che le persone sono disposte a condividere con i loro amici.
Itinerari, visite e pernottamenti possono essere modificati o adattati alle condizioni locali o a cause di forza maggiore. Solo gli organizzatori ed il Tour Leader possono decidere eventuali modifiche.

Giorno 1 (1 dicembre 2025): DAKAR IN – Senegal
Trasferimento dall’aeroporto all’hotel, vicino al lago Retba, dove il gruppo trascorre la giornata.
Giorno 2 (2 dicembre 2025): DAKAR – Senegal
La capitale del Senegal divenne un importante centro della rinascita politica, artistica e intellettuale durante il periodo dell’indipendenza e tuttora è la metropoli più vivace dell’Africa occidentale francofona. Visita del “Musée des Civilisations Noires”, che comprende grandi collezioni di arte tribale, tessuti ed opere di artisti locali contemporanei. Il quartiere “Plateau”, il Palazzo Presidenziale, un mercato tipico, la stazione ferroviaria di Dakar-Bamako, completamente restaurata, un grande esempio di architettura coloniale. Traghetto per l’isola di Gorée. Il momento giusto per godersi l’atmosfera di Gorée è il tramonto, quando la massa di turisti è scomparsa.
Sull’isola di Gorée venivano stipati gli schiavi in attesa di essere spediti nelle Americhe; completamente restaurata, l’isola testimonia ancora quei tempi. Oggi, il clima ventilato, la storia e l’architettura antica, insieme ai raffinati ristoranti e alle boutique, fanno di Gorée una meta attraente e di tendenza per i visitatori locali e stranieri.
Giorno 3 (3 dicembre 2025): LE SALINE DI KAOLAK – Senegal
Partiamo in direzione di Kaolak, in una regione con molte saline. Pranzo in un ristorante locale.
Kaolack, situata sul fiume Saloum, è un importante porto per l’esportazione di arachidi e sale dal Senegal e dai Paesi limitrofi, e un grande mercato.
Giorno 4 (4 dicembre 2025): TRA ARCHEOLOGIA E CONTEMPORANEITÀ – Senegal – Gambia
Partenza di buon’ora verso la regione tra la riva nord del fiume Gambia e il Senegal, che ha ospitato una delle più grandi civiltà megalitiche del pianeta. Sine Ngayene è il sito megalitico più ricco, con 1.102 pietre erette. Attraversiamo il confine con il Gambia, un piccolo Paese anglofono circondato dal Senegal e sperimentiamo una traversata con un traghetto “molto locale” del grande estuario del fiume Gambia per raggiungere Banjul, la capitale del Paese. Visita al museo nazionale. Opzionale: serata di musica dal vivo in città.
Giorno 5 (5 dicembre 2025): BIRDWATCHING IN GAMBIA – Gambia – Casamance (Senegal)
Mattinata breve ma intensa di birdwatching, guidati da un esperto attraverso diversi ambienti naturali come le zone umide e la savana. Il Gambia è una nota destinazione per il birdwatching.
Arrivo al confine con la Casamance, la regione meridionale del Senegal. L’ambiente naturale cambia gradualmente da savana a foresta.
Arrivo nel tardo pomeriggio a Ziguinchor, un’affascinante cittadina con un’interessante architettura coloniale e un grande mercato.
Giorno 6 (6 dicembre 2025): CASAMANCE: RE E MASCHERE – Senegal
La strada attraversa un paesaggio spettacolare di lagune, mangrovie e piccole isole create dall’estuario del fiume Casamance. In un remoto villaggio siamo ricevuti dal re di uno dei più antichi regni Diola (Jula). Nelle antiche tradizioni africane, il re è anche il Sommo Sacerdote che concentra nella sua persona poteri politici e mistici. Dopo la tradizionale offerta di libagioni ai margini della foresta sacra, Sua Maestà sarà lieta di rispondere alle nostre domande sulla storia del suo popolo, sulle regole di un capo tradizionale e sui complicati tabù e significati mistici dell’essere re nella cultura Diola.
Nel pomeriggio assistiamo alle danze rituali delle maschere sacre del popolo Diola. Le maschere appartengono a una società segreta e l’identità dei danzatori non viene rivelata; si dice che la maschera sia animata dagli spiriti. Tamburi, danze e una folla colorata animano il piccolo villaggio all’ombra di grandi alberi di kapok.
Giorno 7 (7 dicembre 2025): TRA TERRA ED ACQUA – Senegal – Guinea Bissau
Dopo aver attraversato il confine con la Guinea Bissau (ex Guinea portoghese), la strada ci porta a sud in un ecosistema unico dove i Bolon (bracci di mare) penetrano nella terra per più di cento miglia creando una grande area di inondazione temporanea. I confini tra acqua salata, terra e acqua dolce sono incerti e cambiano con le maree. Il 23% del territorio della Guinea Bissau è sott’acqua durante l’alta marea ed emerge durante la bassa marea…
Arrivo a Bissau.
Giorno 8 (8 dicembre 2025): IL SACRO ARCIPELAGO DELLE BIJAGOS: LA CAPITALE FANTASMA – Guinea Bissau
Sperimentiamo una spettacolare navigazione di tre giorni in motoscafo alla scoperta dell’arcipelago delle Bijagos, della sua natura affascinante e le sue tribù isolate. L’arcipelago, composto da 88 isole e isolotti, si trova a una media di 40 miglia dalla costa. Le Bijagos sono un “gioiello geografico” per ricchezza naturale e culturale.
Bolama è stata l’ex capitale della Guinea portoghese dal 1871 al 1941, quando è stata trasferita a Bissau. Quando i portoghesi se ne andarono, gli indigeni vennero ad occupare questa città. Oggi la città sta cadendo a pezzi, in parte invasa dalla vegetazione tropicale. Bolama, che è stata costruita secondo il modello di un “Castrum Romanum”, è ora un mix di grandi viali rettilinei, piazze vuote assolate e letargiche, fontane secche, giardini simili a cespugli ed edifici amministrativi neo-palladiani in rovina. All’ombra delle colonne dell’ex palazzo del governatore, le capre pascolano tranquille. Sebbene abitata, questa città gode dell’atmosfera fiabesca di una città fantasma.
Giorno 9 (9 dicembre 2025): CERIMONIA DELLA DANZA DELLA VACA BRUTO – Guinea Bissau
Breve navigazione alla scoperta dell’isola di Bubaque, la “capitale” dell’arcipelago di Bijagos e del suo mercato.
Pomeriggio: a causa della lontananza e del profondo radicamento della popolazione locale alle proprie tradizioni, i Bijagos sono stati poco influenzati dal mondo esterno. La vita nei villaggi è caratterizzata da riti di iniziazione e cerimonie segrete. In alcuni villaggi, i giovani uomini devono affrontare un rito di iniziazione di sette anni vivendo in un “convento” senza alcun contatto con le donne. Nell’arcipelago delle Bijagos la vita è ancora regolata dal “ciclo delle stagioni”. Durante la lunga stagione secca si svolgono le principali cerimonie.
La Vaca Bruto (toro selvaggio) è la maschera più spettacolare delle isole: i danzatori trasmettono una presenza realistica inchinandosi e rivolgendosi a terra. Gli occhi di vetro smerigliato, le corna vere, le orecchie di cuoio e la corda che attraversa le narici conferiscono alla maschera l’aspetto reale di un animale indomito che rappresenta un uomo in pieno possesso della sua forza fisica ma con un comportamento ancora immaturo, poiché non ha ancora subito l’iniziazione finale. Tutti gli abitanti del villaggio partecipano a questa affascinante cerimonia.
Giorno 10 (10 dicembre 2025): VITA DA ARCIPELAGO – Guinea Bissau
Mattino: relax sulle spiagge selvagge di Ponta Anchaca o presso la piscina, oppure possibilità di fare un’escursione a piedi alla scoperta della vegetazione.
Su richiesta, non incluso: partenza la mattina presto per un’escursione all’isola di Orango alla ricerca di una fauna residua di ippopotami che si è acclimatata alla vita sulle isole, che vive prevalentemente nelle paludi d’acqua dolce e che a volte viene vista nuotare nelle acque salate dell’oceano. Tour con guida locale. L’incontro con gli ippopotami non è garantito.
All’arrivo a Bissau, un veicolo ci attende per una breve visita della città. Bissau è una piccola ma intrigante capitale con una vecchia architettura portoghese e un grande forte risalente alla tratta negriera.
Giorno 11 (11 dicembre 2025): GRIOT, I CANTASTORIE AFRICANI – Guinea Bissau
Partenza mattutina. Dopo pranzo lasciamo la strada principale per un minuscolo villaggio nella regione abitata dai Malinké.
I Malinké sono i discendenti dell’antico impero del Mali e sono diffusi negli attuali territori di Mali, Guinea Conakry, Costa d’Avorio, Senegal e Guinea Bissau. I Griot sono una casta di cantastorie e musicisti risalente all’Impero del Mali (XIII secolo). Il villaggio che visitiamo è noto per le famiglie di Griot che si tramandano queste tradizioni da generazioni, fin dai tempi dell’Impero. Noti anche per la loro abilità nella produzione di strumenti musicali, si esibiranno in un concerto. Arrivo a Gabu.
Giorno 12 (12 dicembre 2025): IL FOUTA DJALON: IL PIÙ GRANDE MASSICIO MONTUOSO DELL’AFRICA OCCIDENTALE – Guinea Bissau – Guinea Conakry
Partenza presto per una lunga giornata di viaggio. Ad una frontiera remota passiamo in Guinea (Guinea Conakry, ex Guinea Francese), scoprendo una regione con spazi vuoti e selvaggi, spettacolari montagne ricoperte da una savana boscosa, foreste tropicali secche e isolati insediamenti Peul (Fulla) sul massiccio del Fouta Djalon.
Considerata la zona più spettacolare della Guinea, grazie alle montagne, agli altopiani, alla savana e alle profonde valli, il Fouta Djalon è il “serbatoio d’acqua” dell’Africa occidentale. Infatti, 3 fiumi che danno il nome a 4 nazioni: Niger, Nigeria, Senegal e Gambia, hanno la propria sorgente in Guinea.
Questo territorio è abitato dai Peul (chiamati anche Fulla), famosi per la loro bellezza e per essere i principali allevatori di zebù dell’Africa occidentale. Visitiamo villaggi isolati, con grandi case di argilla decorate con bassorilievi, alti tetti conici con diversi strati di paglia.
Giorno 13 (13 dicembre 2025): IL CONSIGLIO DEGLI ANZIANI – Guinea Conakry
Intera giornata dedicata alla scoperta di Fouta Djalon. Lasciando Labe, scopriamo un fantastico ambiente naturale dove le montagne incontrano la savana, le valli profonde e le foreste. Le cascate più alte dell’Africa occidentale sono incorniciate dalla foresta, in un paesaggio incontaminato.
Dopo essere stati presentati agli anziani del villaggio dalle nostre conoscenze e dopo aver offerto i doni tradizionali, come le noci di cola, abbiamo il privilegio di essere ricevuti dai capi e dai dignitari che siedono in consiglio. In una grande capanna rotonda di argilla, con un tetto di paglia decorato, vestito in abiti tradizionali, il discendente di una delle più antiche famiglie reali Peul (Fulla) ci racconta la storia del suo popolo ed accetta di rispondere alle nostre domande sulle origini della sua tribù e sulle regole tradizionali ancora applicate.
Arrivo a Dalaba 1.200 m. (3,900 Ft.) d’altitudine.
Giorno 14 (14 dicembre 2025): BASSORILIEVI AFRICANI – Guinea Conakry
Visita di Dalaba, piccola e caratteristica cittadina. La “casa a palabra” (la casa della parola), con un bel bassorilievo in argilla, è in puro stile architettonico Peul (Fulla). Qui i capi si incontravano con l’amministrazione coloniale.
Visita alla villa costruita dal governatore coloniale e successivamente utilizzata dal primo presidente della Guinea indipendente. Il leader dell’indipendenza era Sekou Touré, uno dei politici africani anticolonialisti più radicali; rifiutò qualsiasi collaborazione con i francesi e creò forti legami con l’Unione Sovietica, ed un’amicizia personale con Ceausescu. Alcune ville utilizzate dai ministri e dagli ospiti di Sekou Touré sono reminiscenze di quel periodo.
Lasciamo Dalaba seguendo il versante meridionale del massiccio per raggiungere Mamou e Kindia in serata.
Cena: speciale degustazione di differenti specialità della gastronomia guineana.
Illuminate dal bagliore del fuoco, richiamate dal ritmo intenso dei tamburi le maschere locali provenienti dalla foresta sacra, appariranno e danzeranno. La maschera principale e più spettacolare è la Baga Nimba, considerata uno dei simboli del Paese.
Giorno 15 (15 dicembre 2025): FREETOWN, UNA STORIA LUNGA – Guinea – Sierra Leone
La strada raggiunge il confine della Sierra Leone, con arrivo nel tardo pomeriggio a Freetown, la capitale del Paese.
Le origini di Freetown: nel 1786 i primi 380 schiavi africani liberati arrivarono in Sierra Leone dall’America, dove avevano combattuto nella guerra d’indipendenza al fianco degli inglesi. Dopo aver perso la guerra, gli inglesi li inviarono in Sierra Leone e crearono i primi insediamenti di schiavi liberati. Pochi mesi dopo il loro arrivo, i nuovi arrivati morivano di fame, si ammalavano di nuove e sconosciute malattie e litigavano con la popolazione locale, che li sopportava a fatica. Pochi anni dopo, durante la guerra napoleonica, Freetown batteva bandiera britannica e venne attaccata da sette vascelli della marina francese e distrutta. Pochi sopravvissuti si salvarono sulle piroghe inviate dai… commercianti di schiavi. Dal 1807, infatti, in seguito all’abolizione della tratta degli schiavi da parte dell’Impero britannico, le navi dei mercanti di schiavi catturate dalla Marina Britannica liberarono gli schiavi in Sierra Leone. Nel 1808 Freetown divenne la capitale della prima colonia britannica nell’Africa tropicale. A quel tempo i Krio, o ex schiavi, erano più di 50.000, creando un’élite che faceva pressione sull’amministrazione per una migliore istruzione. Nel 1845 fu costruita la “Fourah Bay”, la prima università dell’Africa occidentale. Durante il periodo coloniale Freetown era conosciuta come l'”Atene dell’Africa occidentale”.
Giorno 16 (16 dicembre 2025): LA SIERRA DEI LEONI – Guinea – Sierra Leone
In mattinata visitiamo Freetown.
Nel pomeriggio percorriamo la costa alle pendici delle montagne della penisola di Freetown … solo il giallo delle spiagge divide il verde della lussureggiante vegetazione dal blu dell’oceano. Il paese prende il nome da queste montagne, le montagne del leone. Facciamo una sosta alla River Number 2, considerata una delle più belle spiagge dell’Africa Occidentale. Arriviamo a Kent. Una barca locale ci porta a Banana Island.
Giorno 17 (17 dicembre 2025): L’ISOLA DI BANANA – Sierra Leone
Intera giornata dedicata a circumnavigare, esplorare, camminare alla scoperta di questa isola incontaminata con le montagne immerse nella foresta primaria, i caratteristici villaggi Kriol, con un lontano sentore caraibico, e le sue piccole spiagge. Per i viaggiatori più attivi, un paio d’ore a piedi per esplorare la foresta o continuare la circumnavigazione dell’isola.
Ritorno per un pranzo tardivo. Nel pomeriggio, relax tra le piccole spiagge e la foresta o visita ad un vicino villaggio.
Giorno 18 (18 dicembre 2025): DIAMANTI – Sierra Leone
Dopo pranzo arriviamo a Bo. La ricerca dei diamanti crea dipendenza almeno quanto il gioco d’azzardo. La possibilità di trovare una “fortuna” può diventare realtà solo per pochi. I diamanti hanno avuto un ruolo importante nella recente travagliata storia del paese. La quantità e la qualità delle “pietre” ancora da trovare è importante.
Dopo aver ottenuto il permesso dal capo-villaggio, alcuni abitanti ci conducono al sito dove possiamo incontrare i cercatori di diamanti. Una persona del luogo ci spiega le tecniche di estrazione artigianale e di “lavaggio con la sabbia”.
Giorno 19 (19 dicembre 2025): BUNDO: MASCHERE FEMMINILI – Sierra Leone – Liberia
Una spettacolare strada attraverso la foresta ci porta al fiume Mano e al confine con la Liberia.
Nella maggior parte dell’Africa, le maschere sono prerogativa maschile, ma presso il popolo Mende e le popolazioni vicine, le maschere Bundo sono appannaggio delle donne e hanno un ruolo cruciale nei riti di pubertà delle ragazze. In un piccolo villaggio sperimentiamo l’uscita di queste maschere, un evento che richiama la partecipazione di una folla colorata.
Arrivo a Monrovia in serata.
Giorno 20 (20 dicembre 2025): LIBERIA: LA TERRA DEGLI UOMINI LIBERI – Liberia
La Liberia è l’unico paese africano a non essere mai stato né una colonia né un protettorato. La Liberia fu fondata dai Krio, gli schiavi liberati di ritorno dagli Stati Uniti, e da queste origini deriva il nome “Liberia”. I Krio rappresentano il 5% della popolazione e sono i principali attori politici ed economici del Paese. Sono considerati i padri della nazione e della sua economia moderna. L’80% della popolazione parla la lingua Krio, una sorta di “Pidgin” (lingua dialettale) anglo-americano.
Il nostro hotel è il miglior punto di partenza per visitare a piedi il centro della città.
La massoneria ha avuto un grande impatto sulla storia della Liberia e della cultura Krio. Visita del maestoso tempio massonico per essere ricevuti, con un po’ di fortuna, dal Gran Maestro che ci racconterà l’importante ruolo delle logge massoniche nello sviluppo di questo speciale Paese. Un simbolo di Monrovia è ciò che resta del Ducor Palace Hotel. Inaugurato nel 1960, fu uno dei primi hotel cinque stelle in Africa. Situato su una collina rocciosa nel punto più alto di Monrovia, domina l’intera città e il golfo. L’hotel ha ospitato gli eventi sociali dell’élite africana dei primi decenni dell’indipendenza. Nella grande piscina di fronte all’oceano Idi Amin era solito nuotare con la pistola alla cintura mentre la sua amica Miriam Makeba cantava. Dopo la guerra civile l’edificio è stato saccheggiato più volte: l’hotel è ora abbandonato e chiuso. Ma -trovando il contatto giusto- possiamo visitarlo. Nel 2008 il governo ha stretto un accordo con Gheddafi per ricostruire questo hotel. Tuttavia, il progetto, come molti altri progetti di sviluppo libici, non è mai giunto a conclusione a causa della guerra iniziata da Europa ed America per sovvertire Gheddafi.
L’edificio del Museo Nazionale è esso stesso un esempio di architettura tradizionale Krio. All’interno scopriamo una grande collezione di maschere e oggetti rituali, ma anche una permanente fotografica sulla lunga guerra civile svoltasi fra il 1989 e il 2003. Anche gli antichi edifici coloniali e le chiese Krio in pietra fanno parte di questa intrigante visita della città.
Pranzo e partenza per Gbarnga.
Giorno 21 (21 dicembre 2025): PONTI DI LIANE – Liberia – Costa d’Avorio
Partenza di prima mattina per il confine con la Costa d’Avorio. Dopo le formalità, una strada che attraversa la vegetazione lussureggiante ci conduce ad un villaggio remoto ed a una breve passeggiata fino a uno spettacolare ponte di liane che attraversa un grande fiume nella giungla. I ponti di liana sono capolavori di un’autentica “tecnologia tribale”. Sono costruiti esclusivamente con i materiali che si trovano in natura nella foresta, come legno e liane, senza l’uso di chiodi o corde o di altri materiali estranei all’ambiente. Solo gli iniziati possono raccogliere le liane e il legno e lasciarli nella foresta; si crede che uno spirito potente costruirà il ponte in una notte. Durante la preparazione di un nuovo ponte non sono ammessi né donne né non-iniziati nella foresta, per garantire la segretezza di questa “tecnologia magica”.
Arrivo in serata nella piccola città di Man, circondata da 18 montagne verdi, capoluogo della regione delle foreste. Trascorriamo due notti in un confortevole hotel di Man.
Giorno 22 (22 dicembre 2025): LE MASCHERE DAN – Costa d’Avorio
La cittadina di Man è la capitale delle etnie We, Dan e Guéré, note per le loro maschere, considerate tra i capolavori dell’arte africana. Intera giornata alla scoperta della regione di Man.
In un villaggio vicino, incoraggiati dal ritmo incessante dei tam-tam, le maschere escono dalla foresta. Secondo la cosmogonia del popolo Dan, esiste un dio supremo che crea il mondo e comunica con gli uomini solo attraverso i suoi intermediari, le maschere. Durante la danza delle maschere, la distanza tra gli uomini e gli spiriti scompare, gli ordini cosmici e sociali vengono ripristinati e si esprime gratitudine agli dei e agli antenati. Le maschere Dan sono tra le più belle maschere africane, note per l’equilibrio delle loro forme.
Il mercato di Man è un mercato importante, che richiama sia gli abitanti dei villaggi di tutta la regione e sia quelli dei Paesi vicini. È possibile trovare un’ampia scelta di prodotti artigianali e, con un po’ di fortuna, maschere autentiche e oggetti tradizionali.
Giorno 23 (23 dicembre 2025): TRADIZIONI MAGICHE – Costa d’Avorio
L’intera giornata è dedicata a scoprire la cultura tribale e le tradizioni magiche.
Veicoli 4X4 saranno necessari per raggiungere una remota regione dove l’arrivo degli stranieri è ancora un evento raro. La pista attraverso rudimentali ponti fatti di tronchi ci conduce ad un isolato insediamento abitato dai Gueré le cui maschere sono riconosciute e collezionate per la loro potente forza espressiva. Le maschere danzeranno per il villaggio. Se siamo fortunati potremo assistere alla rara performance dei Jongleurs, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate, con il viso dipinto di caolino bianco, si esibiscono in una spettacolare danza acrobatica, “volando” da un danzatore all’altro…
Torniamo sulla strada principale per raggiungere la cittadina di Daloa in serata.
Giorno 24 (24 dicembre 2025): UNA CATTEDRALE NELLA SAVANA – Costa d’Avorio
Giornata di guida a sud-est. Continuiamo il nostro viaggio attraverso piantagioni di caffè e cacao, punteggiate solo da piccoli villaggi. La Costa d’Avorio è il principale produttore di cacao al mondo, il secondo è il Ghana e insieme rappresentano più della metà della produzione mondiale di cacao.
In un villaggio della tribù dei Guro, assistiamo ad una danza delle maschere Zaouli. La maschera Zaouli è stata probabilmente ispirata da una ragazza di nome “Djela Lou Zaouli”, tuttavia le storie sulle origini della maschera sono varie e ogni maschera può avere una propria storia simbolica. L’unicità della danza Zaouli è il movimento fine e sofisticato delle gambe e dei piedi.
Nel pomeriggio raggiungiamo Yamoussoukro, capitale formale del Paese dal 1983 e villaggio natale di Houphouët-Boigny, il primo Presidente della Costa d’Avorio. Qui si è realizzato il sogno ivoriano degli anni ’70 e ’80, quello di un Paese che, nonostante la carenza di importanti risorse naturali, ha costruito la più fiorente economia dell’Africa occidentale francofona, tanto da rivaleggiare per stile architettonico e dimensioni con le capitali europee.
Visitiamo la Basilica della Vergine della Pace, ispirata a San Pietro a Roma, è il più grande edificio cristiano della terra, le alte vetrate colorate sono uniche. In città, vediamo ampi viali dove le poche auto cercano di evitare le grandi buche, gli Zebù e le galline. Gli enormi edifici governativi, i grandi alberghi alti fino a 14 piani e persino un lago artificiale abitato da coccodrilli, tutto ha un aspetto abbandonato. Ciò che colpisce di più è la sensazione di vuoto dovuta al nulla che circonda questa illusione… Nonostante il titolo di capitale, i ministeri, le ambasciate e la stessa presidenza della repubblica sono rimasti ad Abidjan.
Giorno 25 (25 dicembre 2025): ABIDJAN, GRATTACIELI E LAGUNE – Costa d’Avorio
Percorriamo l’unica autostrada del Paese per raggiungere Abidjan in tarda mattinata. Al di là della laguna, il “plateau” (il quartiere degli affari della città) sta crescendo molto velocemente, mentre la maggior parte delle città africane cresce in orizzontale, Abidjan cresce in verticale. Qui non c’è molta terra disponibile e la poca presente deve essere continuamente recuperata dalle acque della laguna di Ebrié. Il moderno quartiere degli affari è definito ad ovest dal porto e dalle sue interminabili code di persone in attesa di un battello pubblico, e ad est dalla sagoma della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, costruita con spirito futuristico dall’architetto italiano Aldo Spirito nel 1980. Il traffico caotico è un risultato negativo del rapido sviluppo economico di questo Paese, che dopo la guerra civile ha raggiunto in alcuni anni una crescita del 6% del PIL. Visita di questa moderna e colorata metropoli africana.
Giorno 26 (26 dicembre 2025): GRAND BASSAM – Costa d’Avorio
Breve viaggio in auto fino a Grand Bassam, una vecchia cittadina costruita su un banco di sabbia tra la laguna e l’oceano. Fu la prima capitale della colonia francese della Costa d’Avorio e oggi è un luogo di svago marittimo per gli abitanti di Abidjan. Grazie ai suoi tranquilli viali ombreggiati da alti alberi, alle grandi bouganville e agli edifici coloniali ben conservati, Grand Bassam ha un’atmosfera magica. Il vecchio ufficio postale è un gioiello di architettura coloniale. Il Museo del Costume, nell’ex palazzo del governatore, con la sua grande scalinata esterna è un vero gioiello architettonico e la sua collezione unica di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie etnografiche offre un’interessante percezione della storia e della cultura del Paese.
Camera diurna disponibile fino alle 18:00 e trasferimento all’aeroporto. Fine dei nostri servizi.
CAPO- SPEDIZIONE: con una lunga esperienza di guida fuori dai sentieri battuti dell’Africa occidentale e del Sahara e un’ottima conoscenza della cultura e delle tradizioni africane.
ITINERARIO ESPLORATIVO: Questo itinerario è una spedizione; i partecipanti devono essere flessibili e pronti a godersi gli incontri unici, ma anche alcune situazioni inaspettate che fanno parte dell’esperienza africana.
VISTI:
Senegal: Il visto non è necessario per molte nazionalità, tra cui Stati Uniti, Canada e Unione Europea. Per poche altre nazionalità è richiesto un visto a 2 ingressi, si prega di controllare. Il visto multi ingresso non viene rilasciato in aeroporto. I visti non vengono rilasciati alle frontiere terrestri. Se avete bisogno di un visto per il Senegal, contattateci.
Gambia: per alcune nazionalità il visto non è richiesto, per altre il visto è ottenibile in frontiera, per altre ancora è necessaria una lettera d’invito. Chiedete a noi al momento della prenotazione.
Guinea Bissau: richiesto visto ad ingresso singolo; possiamo ottenerlo in corso di viaggio. Per favore comunicatecelo in anticipo, al momento della prenotazione.
Guinea Conakry: il visto è obbligatorio e può essere ottenuto richiedendolo sulla piattaforma ufficiale:
https://www.paf.gov.gn/dnpaf/?page_id=335&lang=en
Si consiglia di caricare tutti questi documenti anche se non sembrano essere tutti richiesti: copia della prima pagina del passaporto, foto formato passaporto (sfondo bianco, bassa definizione), biglietto aereo completo (anche se non si atterra/parte dal Paese), vaccinazione contro la febbre gialla, tessera di vaccinazione Covid, lettera di invito (quest’ultimo documento sarà fornito da noi).
Assicuratevi che tutti i documenti non superino la dimensione massima di pixel richiesta e verificate che vengano visualizzati nella sessione di upload al momento della domanda. Il costo del visto elettronico è di 80 USD. Vi preghiamo di tenerci aggiornati sullo stato della vostra richiesta.
Sierra Leone: visto ottenibile in frontiera (costo: 100 USD), entrando nel paese via terra. Iniziando il viaggio a Freetown, quindi arrivando in volo nel paese, è necessario un pre-visto: https://evisa.sl/#/home
Liberia: richiesto visto ad ingresso singolo.
Costa d’Avorio: richiesto visto ad ingresso singolo. Il visto elettronico per la Costa d’Avorio non è valido per l’ingresso nel paese da frontiere di terra, necessario il visto rilasciato dall’ambasciata competente per il paese di residenza. Per favore chiedete a noi.
il costo per la LOI (lettera di Invito) è pari a 30 euro.
Si informa che per i titolari di passaporto russo non è più possibile richiedere il visto elettronico per la Costa d’Avorio, ma è comunque possibile ottenere il visto presso un Consolato o un’Ambasciata della Costa d’Avorio.
UNA NOTA IMPORTANTE SUI VISTI: Vi preghiamo, dopo la prenotazione, di contattarci e vi invieremo i nostri consigli e suggerimenti su come ottenere i visti elettronici e su quando sono necessarie le Lettere di Invito, anche se non chiaramente richieste.
VACCINAZIONI: Febbre Gialla – obbligatoria; profilassi anti-malaria – altamente raccomandata. Colera non richiesta al momento, ma verificate prima della partenza.
BAGAGLIO: a causa dell’itinerario esplorativo, si prega di CONTENERE IL BAGAGLIO in circa 20 kg. (45 Lbs.).
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO: NON INCLUSA. Obbligatoria per assistenza medica, rimpatrio, danni materiali e fisici.
TRASPORTI: veicoli 4×4 e minibus. Tutti i veicoli sono attrezzati per le condizioni africane, hanno l’aria condizionata e a ogni partecipante viene garantito un posto a sedere con finestrino. Motoscafi sull’oceano, barche locali per Banana Island.
HOTEL: Scelti con cura, per la qualità del servizio e, ove possibile, per le caratteristiche architettoniche. A causa dell’eventuale mancanza di disponibilità di camere in alcuni alberghi, l’accompagnatore potrebbe dover sostituire gli hotel con altri il più possibile simili. Hotel a quattro stelle nelle capitali e non solo. I migliori hotel disponibili nell’entroterra, sempre con camere climatizzate. Le scale degli hotel possono presentare gradini irregolari, si prega di prestare attenzione.
CAMPO FISSO: due notti a Banana Island.
PASTI: pranzi: pasti freddi, picnic o presso ristoranti (menu pre-selezionato); cene: nei ristoranti degli hotel (menu pre-selezionato). Viene inclusa una bottiglia d’acqua durante le visite giornaliere.
NOTA: L’itinerario è pensato per scoprire luoghi affascinanti, dove spesso la visita di uno straniero è un evento eccezionale. I partecipanti devono essere collaborativi, tolleranti e flessibili per godere appieno della spedizione ed apprezzare la natura unica, così come l’ospitalità spontanea delle popolazioni locali, la magia e il mistero africani, la metafisica, le cerimonie, le filosofie di vita, le credenze che le persone sono disposte a condividere con i loro amici.
Itinerari, visite e pernottamenti possono essere modificati o adattati alle condizioni locali o a cause di forza maggiore. Solo gli organizzatori ed il Tour Leader possono decidere eventuali modifiche.