Richard Kuuia Baawobr, Vescovo di Wa (Ghana), è stato nominato Cardinale dal Papa, domenica 29 maggio 2022.
Questa è la notizia. Semplice, scarna.
Per addetti ai lavori e/o per chi si interessa di cose di Chiesa.
Ma parliamone.
Non so chi sia questo vescovo, ma so dove si trova Wa. Cittadina nel nord-ovest del Ghana. Regione remota, popolata da etnie molto tradizionali quali i Lobi, Dagarti, Birifor. In città, la chefferie è in mano ai Walla. C’è un mercato tanto ricco in colori, quanto povero in frutta e verdura visto che siamo in regioni aride. C’è un palazzo tradizionale in puro stile sudanese, dove vive il capo tradizionale. Ci sono 7/8 strade che si incrociano fra loro. Case in muratura, negozi, ma soprattutto tanta savana intorno, e villaggi fatti di adobe, dalle strutture fortificate
Luogo e popolazioni lontani da tutto e da tutti.
Posti di cui ci si dimentica facilmente l’esistenza, se mai si è saputo che appunto esistevano.
Ebbene, il vescovo di queste terre, che ai più risultano insignificanti, è stato nominato Cardinale. Ha tutti i titoli per partecipare ad un eventuale Conclave. Si siederà nella Cappella Sistina. Sotto gli affreschi di Michelangelo porterà ricordi e sensibilità che vengono da Wa e le sue genti.
Per una volta, gli ultimi saranno i primi. L’Africa entra nella storia attraverso la porta principale, non per chiedere l’elemosina, ma per fare la storia. Anzi, la sta già facendo. In Vaticano qualcuno se ne è accorto. Senza pietismi e senza inutili retoriche.
Roberto Cerea
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