Descrizione
SENEGAL, GAMBIA e GUINEA BISSAU
Un sorprendente viaggio che attraversa tre Paesi “da nord a sud” e che vi regalerà un’incredibile varietà di paesaggi, ecosistemi e ambienti umani.
NATURA
Seguendo una sorta di “frontiera incerta” tra terra e acqua, ci sposteremo attraverso una spettacolare varietà di paesaggi naturali: deserto, savana, foreste, estuari, mangrovie, per terminare con una navigazione oceanica che ci permetterà di conoscere l’Arcipelago delle Bijagos. Gli uccelli saranno una presenza costante durante tutto il viaggio. In Senegal il Parco di Djoudj è considerato il principale santuario degli uccelli migratori; anche il Gambia è un’importante destinazione per gli uccelli migratori.
STORIA, PREISTORIA E VILLAGGI “FUORI DAL TEMPO”
Scopriremo siti storici quali:
- Dakar, metropoli contemporanea, grande capitale e centro intellettuale africano fin da prima dell’indipendenza;
- Gorée, antica isola della tratta degli schiavi;
- Saint Louis, la prima capitale coloniale dell'”Africa occidentale francese”;
- Bolama, la capitale della Guinea portoghese, dimenticata su un’isola remota;
Vivremo l’incontro con popoli “senza tempo” come pastori e villaggi remoti. Scopriremo il più grande sito di monoliti della Terra.
ARTE, CULTURA & MUSICA
Nella savana del nord saremo invitati in un accampamento di pastori nomadi e faremo la conoscenza della più grande confraternita africana che pratica un Islam assolutamente pacifico, rifiutando qualsiasi forma di fondamentalismo e violenza.
In Casamance, regione animista, saremo testimoni della celebrazione delle maschere Diola che rappresentano l’incarnazione degli spiriti. L’uscita delle maschere è sempre un evento speciale che coinvolge la partecipazione di tutto il villaggio in un intenso mix di magia, musica e danze.
TRASPORTI
Viaggeremo in diversi tipi di veicoli, ognuno scelto per ottimizzare i diversi ambienti geografici e culturali e per divertirci. Sulla terraferma, viaggeremo principalmente in comodi minibus con aria condizionata e, per brevi tragitti, sperimenteremo veicoli 4WD, calessi tradizionali, e -come optional- carretti trainati da asini e taxi locali.
Sull’oceano: motoscafi attrezzati per attraversare l’oceano nell’Arcipelago delle Bijagos.
EVENTO SPECIALE
Il Carnevale è la festa principale della Guinea Bissau. Il Carnevale è un incredibile mix di tradizioni africane e portoghesi. Il Carnevale si scatena nel pomeriggio e le maschere colorate provenienti da diverse zone e quartieri iniziano a sfilare: maschere sacre tradizionali, guerrieri vestiti di pelle di coccodrillo e armati di frecce, maschere moderne fatte di cartapesta, tutte circondate da ragazze che indossano solo fili di perline di vetro intorno alla vita. Ore di sfilate animate trasformano questo carnevale in un’esperienza indimenticabile, una vera e propria “fiesta popular” che unisce l’allegria dello spirito africano alle influenze portoghesi e brasiliane.

ITINERARIO
Il programma dell’itinerario potrebbe subire qualche piccola variazione a causa di possibili cambiamenti del giorno delle sfilate di Carnevale.
GIORNO 1 (7 febbraio, sabato): Dakar, la capitale – SENEGAL
Arrivo a Dakar e trasferimento all’hotel.
GIORNO 2 (8 febbraio, domenica): Dakar, metropoli dell’arte contemporanea e Gorée, da Dakar a Gorée (trasferimento in traghetto) – SENEGAL
Dakar, vivace e grande metropoli africana è il centro intellettuale, culturale ed artistico già dai tempi dell’indipendenza. Visiteremo il Musée des Civilisations Noires, inaugurato nel dicembre 2018, è la realizzazione della visione di Léopold Sédar Senghor (primo presidente indipendente del Senegal, poeta). Il museo rappresenta uno sguardo sulla “négritude” e la sua diaspora nel mondo intero.
Vedremo anche la Cathédrale Notre Dame des Victoires. Il progetto di costruzione della cattedrale di Dakar fu avviato nel 1910 per rendere omaggio ai combattenti africani. La Cattedrale è stata costruita in stile neo-sudanese, ispirato all’architettura delle moschee del Sahara e del Sub-Sahara, utilizzando un impasto di argilla, sabbia e paglia essiccata.
Arrivo al porto di Dakar per salire su un traghetto e trascorrere una notte a Gorée.
L’isola, di fronte a Dakar, fu punto di raccolta degli schiavi destinati alle Americhe. Di quell’epoca buia conserva ancora numerose vestigia. Oggi Gorée ha assunto una nuova dimensione: grazie al suo clima sempre rinfrescato dalla brezza marina, alla ben conservata architettura dell’epoca, ai numerosi e simpatici ristorantini e boutique, Gorée ha saputo trasformarsi in apprezzata meta turistica.
Nel tardo pomeriggio e la sera sperimenteremo la vera atmosfera di questa isola speciale.
GIORNO 3 (9 febbraio, lunedì): Lago Retba e villaggi di pescatori, da Gorée al Lago Retba (in traghetto e auto 100km, tempo di trasferimento 3h) – SENEGAL
Svegliarsi a Gorée prima dell’arrivo della folla e poter passeggiare indisturbati tra i vicoli di questo insediamento storico, è un piacere davvero unico.
Ferry per Dakar e proseguimento su strada per il Lago Rosa, noto anche come Lac Retba, un lago salato poco profondo, circondato da dune.
Chilometri di guida eccitante sulla spiaggia in 4×4 (in base alle maree) ci porteranno a scoprire il più grande villaggio di pescatori del Senegal. Più di 4500 piroghe arrivano a riva con il pesce appena pescato… che i pescatori vendono sulla spiaggia alle donne che poi lo venderanno al mercato.
Incontreremo anche gli artigiani locali che dipingono le grandi piroghe con colori molto vivaci e brillanti, e con un po’ di fortuna anche il “santo locale” che assicura l’ultima magica benedizione prima di affrontare l’oceano…
GIORNO 4 (10 febbraio, martedì): Saint Louis, dal Lago Retba Saint Louis (210km, tempo di trasferimento 5h) – SENEGAL
Saint Louis, conosciuta dai locali come Ndar, è un’affascinante vecchia città che è stata territorio francese dal 1673 al 1895 e capitale di tutte le colonie francesi dell’Africa occidentale dal 1895 al 1902, quando la capitale fu spostata a Dakar. Dal 1920 al 1957 è stata anche la capitale della vicina colonia della Mauritania.
È stata l’ex base dell’operazione pionieristica di posta aerea “Aeropostale” tra Europa, Africa e Sud America. Saint Exupéry, il famoso scrittore e autore de “Il piccolo principe”, era uno dei piloti dell’Aeropostale che seguiva questa rotta.
Situata su due isole tra il fiume Senegal e l’oceano, ai margini meridionali del Sahara, ricca di tre secoli di storia, background culturale, geografia e architettura, Saint-Louis è un “ponte” tra la savana e il deserto, l’oceano, il fiume e l’entroterra, tra la tradizione e la modernità, l’Islam e il Cristianesimo, l’Europa e l’Africa.
Sede di una società con uno stile di vita caratteristico, Saint-Louis ha conservato la sua identità unica. “Nessuno viene senza innamorarsi della città”, dicono con orgoglio i suoi abitanti che considerano Saint-Louis il luogo di nascita della Teranga senegalese, la parola wolof che significa ospitalità.
Il modo migliore per visitare gli stretti vicoli di Saint Louis è il calesse, proprio come fanno gli abitanti del luogo, e passeggiare nei quartieri dei pescatori. È il momento di passeggiare nei piccoli viali e di godersi l’atmosfera unica di questa città vecchia.
Pernotteremo nell’hotel storico della città, costruito nel 1895 e ora completamente ristrutturato, dove alloggiavano tutti i piloti dell’Aeropostale.
GIORNO 5 (11 febbraio, mercoledì): Il santuario degli uccelli e le tribù nomadi, da Saint Louis al deserto di Ferlo (150 km, tempo di trasferimento 4h) – SENEGAL
Partenza mattutina per dirigerci verso nord e scoprire un isolato ecosistema umido: il Parco di Djoudj “oasi naturale” composto da centinaia di chilometri parzialmente inondati e abitato da oltre un milione di uccelli sia stanziali sia migratori che qui nidificano. Questo “paradiso umido” ai confini del deserto ha una grande concentrazione di pellicani. Il Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj ospita circa 400 specie di uccelli, i più numerosi oltre ai pellicani sono i fenicotteri. Il parco è stato inserito tra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
In base alla piovosità ed all’agibilità delle piste, la visita di Djoudj sarà forse sostituita dall’escursione alla Langue de Barbarie. una sottile penisola sabbiosa, adiacente all’Oceano Atlantico. La penisola separa l’oceano dall’ultima parte del fiume Senegal. Il Parco Nazionale della Langue de Barbarie ospita un’abbondante varietà di specie di uccelli e tre specie di tartarughe, tra cui la tartaruga marina in pericolo di estinzione.
Nel pomeriggio proseguiremo verso il deserto di Ferlo alla ricerca dell’arida regione dove nomadizzano le grandi mandrie di zebù dei nomadi Peul (chiamati anche Fula, Fulani, Fulla). I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Chad. Possiedono una grande diversità di tradizioni, ma si riconoscono tutti nel comune culto della bellezza e dell’eleganza. Nel pomeriggio, una guida locale ci accompagnerà a visitare alcuni villaggi nei dintorni e potremmo assistere al ritorno degli armenti ed alla mungitura.
GIORNO 6 (12 febbraio, giovedì): La Confraternita Tuba, dal deserto di Ferlo a Kabakoto (240 km – tempo di trasferimento 5 h) – SENEGAL
A Touba scopriremo il grande senso di ospitalità che caratterizza le confraternite africane. Gli abitanti seguono il movimento dei Muridi e la città sacra è quasi uno “stato nello stato” governata da un califfo. Il fondatore fu un Sufi di nome Amhadou Bàmba Mbake.
Amhadou Bàmba fondò Touba nel 1887. Il luogo sacro rimase un piccolo posto isolato nella natura fino alla sua morte e alla sua sepoltura nel sito della Grande Moschea, 40 anni dopo. La Grande Moschea è stata finalmente completata nel 1963 e dalla sua inaugurazione la città è cresciuta rapidamente: da meno di 5.000 abitanti nel 1964, la popolazione è cresciuta fino a raggiungere 529.000 abitanti nel 2007.
I Mouridi hanno un grande impatto sociale ed economico in Senegal: grazie alla loro visione pacifica (e africana) dell’Islam, il Muridismo, con le altre confraternite che seguono il culto dei Marabout, è diventato il bastione che protegge il Senegal dall’Islam radicale.
Durante il Grand Magal, il pellegrinaggio annuale, la città è visitata da quattro milioni di pellegrini.
I Mourides accolgono con favore qualsiasi interesse per le loro tradizioni. Tuttavia, poiché Tuba è una città sacra, tutti i visitatori devono accettare le regole tradizionali. Pertanto, dobbiamo applicare un codice di abbigliamento rispettoso: non fumare, non bere alcolici e non ascoltare musica durante la visita. Se seguiamo queste regole, saremo i benvenuti. Un Baye Fall, membro di un colorato ramo del Muridismo, ci accompagnerà durante la visita.
GIORNO 7 (13 febbraio, venerdì): Megaliti, da Kabakoto a Banjul (240 km, tempo di trasferimento 6 h) – SENEGAL – GAMBIA
Partenza mattutina. Lasceremo la strada principale per scoprire il sito megalitico di Sine Ngayene, parte dei megaliti del Senegambia, che si trova in Gambia e nella parte centrale del Senegal. Secondo l’UNESCO, i cerchi di pietra della region del Senegambia sono “la più grande concentrazione di cerchi in pietra vista in tutto il mondo”. Questi siti rappresentano una straordinaria concentrazione di oltre 1.100 pietre e relativi tumuli, distribuiti su un territorio di 100 km di larghezza e 350 km di lunghezza, sulla riva nord del fiume Gambia.
Dopo il disbrigo delle formalità al confine con il Gambia, ci dirigeremo verso Banjul.
GIORNO 8 (14 febbraio, sabato): Uccelli e maschere sacre, da Banjul a Ziguinchor (160km – tempo di trasferimento 4h) GAMBIA – SENEGAL
Il Gambia è rinomato come destinazione per il birdwatching. Con una guida ornitologica scopriremo diverse specie di uccelli nel loro habitat.
Trasferimento al confine meridionale con la regione della Casamance del Senegal.
Lasceremo la strada principale per raggiungere un villaggio isolato. Pranzo preparato da una famiglia locale per gustare la gastronomia senegalese e dare un contributo all’economia della comunità locale.
Se avremo fortuna, nel pomeriggio le maschere lasceranno la foresta sacra per ballare per una entusiasta folla locale. Le maschere fanno parte della cultura animista dei Diola. Le persone temono e rispettano le maschere; le considerano spiriti che svolgono un ruolo importante nella risoluzione dei conflitti tra gli abitanti del villaggio.
Arrivo in serata al nostro confortevole hotel sulle rive del fiume Casamance.
GIORNO 9 (15 febbraio domenica): Tra acque e terre, da Ziguinchor a Bissau (220 km – tempo di trasferimento 7 hrs.)– SENEGAL – GUINEA BISSAU
Partenza presto per una giornata lunga ma interessante. Passaggio della frontiera con la Guinea Bissau.
La strada ci porterà a sud, in un ecosistema unico nel suo genere, dove i Bolon (bracci di mare) penetrano nella terraferma per oltre un centinaio di chilometri, creando una vasta area di inondazione temporanea. I confini tra acqua salata, terra e acqua dolce sono incerti e cambiano con le maree. Il 23% del territorio della Guinea Bissau è sommerso durante l’alta marea ed emerge durante la bassa marea… Sulla strada per Bissau, ci fermeremo a Bula per incontrare un re tradizionale, chiamato Regolo, e conoscere la cultura della sua tribù.
GIORNO 10 (16 febbraio, lunedì): Il Carnevale di Bissau, Bissau (trasferimenti in città) –GUINEA BISSAU
Visita di Bissau, piccola e intrigante capitale.
Inizieremo le nostre visite passeggiando per Bissau Vehlo, l’antico quartiere portoghese con un’atmosfera che ci ricorda i tempi passati del Portogallo e dove sperimenteremo il mix di anime africane e portoghesi. Nei vecchi caffè in legno si possono degustare vini portoghesi e guardare i notiziari portoghesi. Proseguiamo verso il Palazzo presidenziale, la Cattedrale cattolica, Fortaleza Amura, il Monumento all’Indipendenza e Piazza Che Guevara per finire in un bar all’aperto noto per il miglior mojito della città…
Ci prepareremo per la spettacolare sfilata che si terrà nel tardo pomeriggio. Sfileranno maschere colorate provenienti da diverse zone e quartieri: maschere sacre tradizionali, guerrieri vestiti di pelle di coccodrillo e armati di frecce, maschere moderne fatte di cartapesta, tutte circondate da ragazze che indossano solo fili di perline di vetro intorno alla vita. Ore di sfilate animate trasformeranno questo carnevale in un’esperienza indimenticabile, una vera e propria “fiesta popular” che unisce l’allegria dello spirito africano alle influenze portoghesi e brasiliane.
GIORNO 11 (17 febbraio, martedì): Dalla capitale fantasma all’arcipelago delle Bijagos, da Bissau a Rubane (motoscafo) – GUINEA BISSAU
A bordo di un motoscafo, iniziamo tre giorni di navigazione per scoprire l’arcipelago delle Bijagos con le sue isole remote e insediamenti umani isolati. L’arcipelago delle Bijagos si trova a circa 40 miglia dalla costa e, con le sue 88 isole (di cui solo 21 abitate in modo stabile), è l’arcipelago più grande dell’Africa. Con i suoi paesaggi selvaggi e incontaminati, la sua genuina cultura tribale e la sua fauna unica, le Bijagos sono un “gioiello geografico”. A causa della lontananza della destinazione, della mancanza di mezzi di trasporto e del profondo attaccamento alle tradizioni locali, gli abitanti delle Bijagos sono stati poco influenzati dal mondo esterno: durante le cerimonie le donne indossano ancora il saiya, una gonna tradizionale fatta di paglia, e il ritmo della vita nei villaggi è scandito da iniziazioni e cerimonie segrete. Per esempio, i giovani devono attraversare un rito di iniziazione lungo sette anni durante il quale vivono in un “convento” senza alcun contatto con le donne.
La nostra prima tappa sarà l’isola di Bolama, l’antica capitale della Guinea portoghese dal 1871 al 1941, prima che fosse trasferita a Bissau. Questo trasferimento fu necessario a causa della carenza di acqua potabile a Bolama. Quando i portoghesi se ne andarono, i nativi vennero a vivere nella città che ora sta cadendo a pezzi ed è in parte invasa dalla vegetazione tropicale. Fu originariamente costruita seguendo i piani di un «Castrum Romanum» (cittadella romana). Quindi oggi possiamo vedere i suoi grandi viali sonnolenti e soleggiati, le sue piazze vuote, le sue fontane secche, i suoi giardini cespugliosi e i suoi grandi edifici amministrativi in stile neo palladiano. Nel Palazzo del Governatore possiamo ancora ammirare colonne in stile classico … dove ora pascolano le capre! Il governo della Guinea Bissau punta ad ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità per l’intero arcipelago. Bolama, sebbene abitata, è immersa nell’atmosfera fiabesca di una città fantasma.
A causa delle maree, la visita di Bolama potrebbe essere posticipata al giorno 14.
Arrivo alle Isole Rubane / Bubaque nel confortevole lodge che sarà la nostra base i tre giorni che passeremo alla scoperta di questo arcipelago.
GIORNO 12 (18 febbraio, mercoledì): Maschere danzanti – GUINEA BISSAU
Mattinata di relax o di passeggiata per visitare l’entroterra dell’isola di Rubane e il suo piccolo villaggio.
Dopo pranzo visiteremo il villaggio più grande dell’arcipelago, Bubaque, l’unico collegato al continente da un traghetto una volta alla settimana: vicoli non asfaltati, un piccolo mercato colorato, bar e commercianti locali e il piccolo museo etnografico dedicato alla cultura Bijagos. Dopo la visita, raggiungeremo un villaggio isolato per assistere alle cerimonie delle maschere di iniziazione Vaca Bruto, con grande partecipazione degli abitanti del villaggio.
GIORNO 13 (19 febbraio, giovedì): Vita delle isole, (motoscafo) – GUINEA BISSAU
Giornata per godersi lo stile di vita dell’arcipelago: rilassarsi sulla spiaggia selvaggia, camminare per esplorare i villaggi e la vegetazione lussureggiante, escursione alla vicina isola di Soga.
GIORNO 14 (20 febbraio, venerdì): Bissau (da Rubane a Bissau, motoscafo) – GUINEA BISSAU
Ritorno a Bissau.
In serata trasferimento all’aeroporto per il volo di ritorno.