Viaggia in Togo, nei periodi ideali per assistere ai festival del Paese. Ogni popolazione celebra i cicli della vita e delle stagioni secondo rituali che gli sono propri. In particolare: il Festival Epe Ekpe, a Glidji, che inaugura l’anno Mina; i riti d’iniziazione tra le montagne Kabye; le celebrazioni di raccolti come il grande festival dell’igname di Bassar.
Festival Epe Ekpe
Ogni anno nel villaggio di Glidji, i Mina (o Guen) si riuniscono insieme per il Festival Epe Ekpe: da una parte ricongiungimento famigliare, dall’altra Capodanno, dall’altra ancora culto religioso. Il fulcro attorno al quale si svolge il festival è una pietra, cercata da un sacerdote nella foresta sacra. Il colore della pietra farà presagire le sorti dell’anno a venire. La pietra azzurra annuncia un anno di piogge e raccolti abbondanti; se rossa sarà un anno di guerre; la pietra nera è presagio di carestia, malattie e piogge devastatrici ed, infine, la pietra bianca indica che l’anno sarà benedetto dalla fortuna e dall’abbondanza.
Celebrazioni vudù
In tutto il litorale del Togo, il vudù è la religione animista di riferimento, tramandata dagli antenati e ancora praticata. Quest’esperienza religiosa è molto più ricca e complessa di quanto ritenuto dagli occidentali, secondo i quali il vudù sarebbe solo una forma di magia nera. Si tratta, invece, di una religione che dà senso e ordine alla vita di milioni di persone, qui e altrove nel mondo.
Nei villaggi le cerimonie Vudù fanno parte della vita quotidiana: al ritmo sempre più ipnotico dei tam-tam e accompagnato da canzoni incantatorie alcuni danzatori cadranno in profonda trance: occhi riversi, smorfie, tensione muscolare, insensibilità al dolore o al fuoco movimenti convulsi che imitano quelli di un animale. Sakpata, Heviesso, Mami Water e altre divinità Vudù prendono possesso del corpo dei loro adepti per manifestarsi.
In Togo è possibile anche incontrare guaritori tradizionali. Le popolazioni africane associano strettamente il materiale e lo spirituale e nella medicina tradizionale la manifestazione fisica della malattia è curata sia sul piano spirituale che sul piano fisico. Nella sua “clinica” il guaritore tratta i malati a base d’erbe e sacrifici sui vari altari e feticci che riempiono la corte.
Danza del Fuoco, festa tradizionale della popolazione Tem
Al centro del villaggio un gran fuoco illumina i presenti, che danno avvio alle danze al ritmo incalzante dei tamburi. I danzatori in stato di trance si lanciano nelle braci, le prendono in mano, le mettono in bocca fin quasi ad inghiottirle, se le passano ovunque sul corpo senza riportare alcuna bruciatura né dare segno di dolore. Coraggio? Autosuggestione? Magia? difficile giustificare una tale performance. Chissà.. ? forse sono proprio i feticci che proteggono contro il fuoco… Bisognerebbe provare per credere e… credere per provare…