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2024 – ATTRAVERSO L’AFRICA OCCIDENTALE, 34 giorni: Dakar – Cotonou

2024 – ATTRAVERSO L’AFRICA OCCIDENTALE, 34 giorni: Dakar – Cotonou

Giorni:
34
Tipo di viaggio:
Scoperta
Gruppo Internazionale
Gruppo:
da 2 a 16 partecipanti
PREZZO per persona:
- GRUPPO DI 6 O PIU' PARTECIPANTI: 11335 €
- Gruppo di 4/5 partecipanti: 14335 €
- Gruppo di 2/3 partecipanti: 18706 €
- Supplemento camera singola: 1427 €
GUIDA: parlante Italiano, Inglese, Francese
Acconto al momento della prenotazione

5.612,00

L'acconto è inteso come 30% del totale. Per maggiori informazioni, puoi visionare la nostra informativa.

SENEGAL, GAMBIA, GUINEA BISSAU, GUINEA CONAKRY, SIERRA LEONE, LIBERIA, COSTA D’AVORIO, GHANA, TOGO E BENIN

Questo itinerario fa parte della Grande Traversata da Marrakech a Cotonou.
ATTRAVERSO L’AFRICA OCCIDENTALE, GRANDE SPEDIZIONE.
Partite dalla punta occidentale del continente africano. Incontrate gli scavatori di sale e un villaggio di pescatori con migliaia di piroghe colorate e Kumpo, lo spirito che danza.

PARTENZA: 2 Dicembre 2024 (itinerario nord-sud)

PREZZO DA: 11335 €

È possibile prenotare online fino a 30 giorni prima della partenza.
Per prenotazioni entro 30 giorni dalla data di partenza, contattare il nostro team: transafrica@transafrica.biz

Sconto:
Data Partenza:
  • 2 Dicembre 2024 - 4 Gennaio 2025
Totale: 5612

Offerta Speciale

Descrizione

SENEGAL, GAMBIA, GUINEA BISSAU, GUINEA CONAKRY, SIERRA LEONE, LIBERIA, COSTA D’AVORIO, GHANA, TOGO E BENIN.

 

ESPERIENZA. ATTRAVERSO L’AFRICA OCCIDENTALE, GRANDE SPEDIZIONE. Partite dalla punta occidentale del continente africano. Incontrate gli scavatori di sale e un villaggio di pescatori con migliaia di piroghe colorate e Kumpo, lo spirito che danza. Navigate verso il remoto arcipelago delle Bijagos per scoprire culture animistiche e maschere sacre di toro. Attraversate i fiumi su chiatte e sperimentate un autentico concerto tribale. Unitevi ai Peul (detti anche Fula, Fulani, Fulla), la tribù dei pastori di zebù, per scoprire la loro architettura in argilla ed i loro bassorilievi. Partecipate al “Consiglio degli anziani” in un grande palazzo di argilla sul Fouta Djalon, il principale massiccio montuoso dell’Africa occidentale. Scoprire il paradiso incontaminato dell’isola di Banana, dove si nascondono i suonatori di tamburi sacri e i cercatori di diamanti. La Sierra Leone è la prima colonia britannica in Africa e vanta la più antica università di questa parte del continente. Monrovia è la capitale della più antica repubblica indipendente dell’Africa. La Liberia, la più antica repubblica indipendente dell’Africa, non è mai stata una colonia o un protettorato, nel 1847 era già governata da un presidente di colore, l’afroamericano Roberts nato in Virginia e facente parte dei coloni Kriol, considerati i fondatori della nazione. La cultura Kriol ha espresso un’architettura unica e simboli di potere nel Paese degli schiavi liberati. Arrivate nel giorno delle cerimonie Ashanti. Visitate i castelli del XV secolo dedicati alla tratta degli schiavi e i villaggi di pescatori situati uno accanto all’altro sulle rive del Golfo di Guinea. Accra, con i suoi ristoranti e la sua vita notturna, è considerata la capitale più vivace del continente. Terminate con le regioni in cui ha avuto origine il Voodoo, che con i suoi rituali di trance è ancora la religione più praticata.

Godetevi i villaggi tradizionali ma anche l’Africa contemporanea: la vita metropolitana nelle capitali è vibrante: cucina fusion, musica dal vivo, gallerie.

CLIMA. Le date di partenza sono state scelte per godere del clima migliore. Il tardo autunno (e la primavera) sono le stagioni perfette per viaggiare attraverso il Sahara; le temperature sono miti e piacevoli, le notti sono fresche ma non fredde e le giornate sono calde ma non bollenti. L’inverno (e l’inizio della primavera) sono i periodi più freschi della stagione secca nell’Africa occidentale subsahariana.

CONFORT. D’obbligo per godere appieno di una lunga esperienza di viaggio fuori dai sentieri battuti.

Trasporti: moderni veicoli 4×4 con aria condizionata saranno il principale mezzo di trasporto sui percorsi accidentati, mentre sulle strade principali verranno utilizzati moderni e confortevoli minibus con aria condizionata.

Pernottamenti: in hotel confortevoli, quattro stelle (****) nelle capitali; alberghi recenti con camere climatizzate e servizi privati nel resto dell’itinerario. Le sistemazioni sono state scelte privilegiando il comfort, la qualità del cibo, la cordialità del servizio, lo stile architettonico tipico e le posizioni panoramiche. Nelle aree remote del Sahara, godremo di due notti nel nostro campo mobile con grandi tende beduine, tappeti, materassi e sedie. In caso di forti venti di sabbia, sarà allestita una comoda tenda-ristorante per la cena. Un’esperienza di campo ben organizzata sotto le stelle del deserto è un must per una vera esperienza sahariana.

SICUREZZA. La sicurezza è la nostra principale preoccupazione. La spedizione si basa sulla nostra lunga esperienza della zona ed è guidata da capi-spedizione esperti. L’itinerario è sicuro, la nostra rete locale lo monitora costantemente grazie a una presenza permanente sul campo che fornisce informazioni aggiornate.

Giorno 1: DAKAR IN – Senegal
Transfer dall’aeroporto all’hotel.

Giorno 2: DAKAR – Senegal
La capitale del Senegal divenne un importante centro della rinascita politica, artistica e intellettuale durante il periodo dell’indipendenza e tuttora è la metropoli più vivace dell’Africa occidentale francofona. Visita del “Musée des Civilisations Noires”, che comprende grandi collezioni di arte tribale, tessuti ed opere di artisti locali contemporanei. Il quartiere “Plateau”, il Palazzo Presidenziale, un mercato tipico, la stazione ferroviaria di Dakar-Bamako, completamente restaurata, un grande esempio di architettura coloniale. Traghetto per l’isola di Gorée. Il momento giusto per godersi l’atmosfera di Gorée è il tramonto, quando la massa di turisti è scomparsa.
Sull’isola di Gorée venivano stipati gli schiavi in attesa di essere spediti nelle Americhe; completamente restaurata, l’isola testimonia ancora quei tempi. Oggi, il clima ventilato, la storia e l’architettura antica, insieme ai raffinati ristoranti e alle boutique, fanno di Gorée una meta attraente e di tendenza per i visitatori locali e stranieri.

Giorno 3: LE SALINE DI KAOLAK – Senegal
Partiamo in direzione di Kaolak, una regione con molte saline. Pranzo in un ristorante locale.
Kaolack, situata sul fiume Saloum, è un importante porto per l’esportazione di arachidi e sale dal Senegal e dai Paesi limitrofi, e un grande mercato.

Giorno 4: TRA ARCHEOLOGIA E CONTEMPORANEITÀ – Senegal – Gambia
Partenza di buon’ora verso la regione tra la riva nord del fiume Gambia e il Senegal, che ha ospitato una delle più grandi civiltà megalitiche del pianeta. Sine Ngayene è il sito megalitico più ricco, con 1.102 pietre erette. Attraversiamo il confine con il Gambia, un piccolo Paese anglofono circondato dal Senegal e sperimentiamo una traversata con un traghetto “molto locale” del grande estuario del fiume Gambia per raggiungere Banjul, la capitale del Paese. Visita al museo nazionale. Opzionale: serata di musica dal vivo in città.

Giorno 5: BIRDWATCHING IN GAMBIA – Gambia – Casamance (Senegal)
Mattinata breve ma intensa di birdwatching, guidati da un esperto attraverso diversi ambienti naturali come le zone umide e la savana. Il Gambia è una nota destinazione per il birdwatching.
Arrivo al confine con la Casamance, la regione meridionale del Senegal. L’ambiente naturale cambia gradualmente da savana a foresta.
Arrivo nel tardo pomeriggio a Ziguinchor, un’affascinante cittadina con un’interessante architettura coloniale e un grande mercato.

Giorno 6: CASAMANCE: RE E MASCHERE – Senegal
La strada attraversa un paesaggio spettacolare di lagune, mangrovie e piccole isole create dall’estuario del fiume Casamance. In un remoto villaggio siamo ricevuti dal re di uno dei più antichi regni Diola (Jula). Nelle antiche tradizioni africane, il re è anche il Sommo Sacerdote che concentra nella sua persona poteri politici e mistici. Dopo la tradizionale offerta di libagioni ai margini della foresta sacra, Sua Maestà sarà lieta di rispondere alle nostre domande sulla storia del suo popolo, sulle regole di un capo tradizionale e sui complicati tabù e significati mistici dell’essere re nella cultura Diola.
Nel pomeriggio assistiamo alle danze rituali delle maschere sacre del popolo Diola. Le maschere appartengono a una società segreta e l’identità dei danzatori non viene rivelata; si dice che la maschera sia animata dagli spiriti. Tamburi, danze e una folla colorata animano il piccolo villaggio all’ombra di grandi alberi di kapok.

Giorno 7: TRA TERRA ED ACQUA – Senegal – Guinea Bissau 
Dopo aver attraversato il confine con la Guinea Bissau (ex Guinea portoghese), la strada ci porta a sud in un ecosistema unico dove i Bolon (bracci di mare) penetrano nella terra per più di cento miglia creando una grande area di inondazione temporanea. I confini tra acqua salata, terra e acqua dolce sono incerti e cambiano con le maree. Il 23% del territorio della Guinea Bissau è sott’acqua durante l’alta marea ed emerge durante la bassa marea…
Arrivo a Bissau.

Giorno 8: IL SACRO ARCIPELAGO DELLE BIJAGOS: LA CAPITALE FANTASMA – Guinea Bissau
Vivete una spettacolare navigazione di tre giorni in motoscafo alla scoperta dell’arcipelago delle Bijagos, della sua natura affascinante e le sue tribù isolate. L’arcipelago, composto da 88 isole e isolotti, si trova a una media di 40 miglia dalla costa. Le Bijagos sono un “gioiello geografico” per ricchezza naturale e culturale.
Bolama è stata l’ex capitale della Guinea portoghese dal 1871 al 1941, quando è stata trasferita a Bissau. Quando i portoghesi se ne andarono, gli indigeni vennero ad occupare questa città. Oggi la città sta cadendo a pezzi, in parte invasa dalla vegetazione tropicale. Bolama, che è stata costruita secondo il modello di un “Castrum Romanum”, è ora un mix di grandi viali rettilinei, piazze vuote assolate e letargiche, fontane secche, giardini simili a cespugli ed edifici amministrativi neo-palladiani in rovina. All’ombra delle colonne dell’ex palazzo del governatore, le capre pascolano tranquille. Sebbene abitata, questa città gode dell’atmosfera fiabesca di una città fantasma.

Giorno 9: CERIMONIA DELLA DANZA DELLA VACA BRUTO Guinea Bissau
Breve navigazione alla scoperta dell’isola di Bubaque, la “capitale” dell’arcipelago di Bijagos e del suo mercato.
Pomeriggio: a causa della lontananza e del profondo radicamento della popolazione locale alle proprie tradizioni, i Bijagos sono stati poco influenzati dal mondo esterno. La vita nei villaggi è caratterizzata da riti di iniziazione e cerimonie segrete. In alcuni villaggi, i giovani uomini devono affrontare un rito di iniziazione di sette anni vivendo in un “convento” senza alcun contatto con le donne. Nell’arcipelago delle Bijagos la vita è ancora regolata dal “ciclo delle stagioni”. Durante la lunga stagione secca si svolgono le principali cerimonie. La Vaca Bruto (toro selvaggio) è la maschera più spettacolare delle isole: i danzatori trasmettono una presenza realistica inchinandosi e rivolgendosi a terra.  Gli occhi di vetro smerigliato, le corna vere, le orecchie di cuoio e la corda che attraversa le narici conferiscono alla maschera l’aspetto reale di un animale indomito che rappresenta un uomo in pieno possesso della sua forza fisica ma con un comportamento ancora immaturo, poiché non ha ancora subito l’iniziazione finale. Tutti gli abitanti del villaggio partecipano a questa affascinante cerimonia.

Giorno 10: VITA DA ARCIPELAGO Guinea Bissau
Mattino: relax sulle spiagge selvagge di Ponta Anchaca o presso la piscina, oppure possibilità di fare un’escursione a piedi alla scoperta della vegetazione.
Su richiesta, non incluso: partenza la mattina presto per un’escursione all’isola di Orango alla ricerca di una fauna residua di ippopotami che si è acclimatata alla vita sulle isole, che vive prevalentemente nelle paludi d’acqua dolce e che a volte viene vista nuotare nelle acque salate dell’oceano. Tour con guida locale. L’incontro con gli ippopotami non è garantito.
All’arrivo a Bissau, un veicolo ci attende per una breve visita della città. Bissau è una piccola ma intrigante capitale con una vecchia architettura portoghese e un grande forte risalente alla tratta negriera.

Giorno 11: GRIOT, I CANTASTORIE AFRICANI – Guinea Bissau
Partenza mattutina. Dopo pranzo lasciamo la strada principale per un minuscolo villaggio nella regione abitata dai Malinké.
I Malinké sono i discendenti dell’antico impero del Mali e sono diffusi negli attuali territori di Mali, Guinea Conakry, Costa d’Avorio, Senegal e Guinea Bissau. I Griot sono una casta di cantastorie e musicisti risalente all’Impero del Mali. Il villaggio che visitiamo è noto per le famiglie di Griot che si tramandano queste tradizioni da generazioni, fin dai tempi dell’Impero. Noti anche per la loro abilità nella produzione di strumenti musicali, si esibiranno in un concerto. Arrivo a Gabu.

Giorno 12: IL CUORE REMOTO DELL’ARFICA – Guinea Bissau – Guinea Conakry
Partenza presto per una lunga giornata di viaggio. Ad una frontiera remota passiamo in Guinea (Guinea Conakry, ex Guinea francese), scoprendo una regione con spazi vuoti e selvaggi, spettacolari montagne ricoperte da una savana boscosa, foreste tropicali secche e isolati insediamenti Peul (Fulla) sul massiccio del Fouta Djalon.
Considerata la zona più spettacolare della Guinea, grazie alle montagne, agli altopiani, alla savana e alle profonde valli, il Fouta Djalon è il “serbatoio d’acqua” dell’Africa occidentale. Infatti, 3 fiumi che danno il nome a 4 nazioni: Niger, Nigeria, Senegal e Gambia, hanno la propria sorgente in Guinea.
Questo territorio è abitato dai Peul (chiamati anche Fulla), famosi per la loro bellezza e per essere i principali allevatori di zebù dell’Africa occidentale. Visitiamo villaggi isolati, con grandi case di argilla decorate con bassorilievi, alti tetti conici con diversi strati di paglia.

Giorno 13: IL FOUTA DJALON – Guinea Conakry
Intera giornata dedicata alla scoperta di Fouta Djalon. Lasciando Labe, scopriamo un fantastico ambiente naturale dove le montagne incontrano la savana, le valli profonde e le foreste. Le cascate più alte dell’Africa occidentale sono incorniciate dalla foresta, in un paesaggio incontaminato.
Dopo essere stati presentati agli anziani del villaggio dalle nostre conoscenze e dopo aver offerto i doni tradizionali, come le noci di cola, abbiamo il privilegio di essere ricevuti dai capi e dai dignitari che siedono in consiglio. In una grande capanna rotonda di argilla, con un tetto di paglia decorato, vestito in abiti tradizionali, il discendente di una delle più antiche famiglie reali Peul (Fulla) ci racconta la storia del suo popolo ed accetta di rispondere alle nostre domande sulle origini della sua tribù e sulle regole tradizionali ancora applicate. La “casa a palabra” (la casa della parola), con un bel bassorilievo fatto con un impasto di argilla, acqua e paglia essiccata all’ombra, è in puro stile architettonico Peul (Fulla). Qui i capi si incontravano con l’amministrazione coloniale.
Visita alla villa costruita dal governatore coloniale e successivamente utilizzata dal primo presidente della Guinea indipendente. Il leader dell’indipendenza era Sekou Touré, uno dei politici africani anticolonialisti più radicali; rifiutò qualsiasi collaborazione con i francesi e creò forti legami con l’Unione Sovietica, ed un’amicizia personale con Ceausescu. Alcune ville utilizzate dai ministri e dagli ospiti di Sekou Touré sono reminiscenze di quel periodo.
Arrivo a Dalaba 1.200 m. (3,900 Ft.) d’altitudine.

Giorno 14: BASSORILIEVI AFRICANI – Guinea Conakry
Lasciamo Dalaba seguendo il versante meridionale del massiccio per raggiungere Mamou, Kindia e Forecariah in serata.

Giorni 15 e 16: LA PENISOLA DI FREETOWN, UNA STORIA LUNGA – Guinea – Sierra Leone
La strada raggiunge il confine della Sierra Leone, con arrivo nel tardo pomeriggio a Freetown, la capitale del Paese.
Le origini di Freetown: nel 1786 i primi 380 schiavi africani liberati arrivarono in Sierra Leone dall’America, dove avevano combattuto nella guerra d’indipendenza al fianco degli inglesi. Dopo aver perso la guerra, gli inglesi li inviarono in Sierra Leone e crearono i primi insediamenti di schiavi liberati. Pochi mesi dopo il loro arrivo, i nuovi arrivati morivano di fame, si ammalavano di nuove e sconosciute malattie e litigavano con la popolazione locale, che li sopportava a fatica. Pochi anni dopo, durante la guerra napoleonica, Freetown batteva bandiera britannica e venne attaccata da sette vascelli della marina francese e distrutta. Pochi sopravvissuti si salvarono sulle piroghe inviate dai… commercianti di schiavi. Dal 1807, infatti, in seguito all’abolizione della tratta degli schiavi da parte dell’Impero britannico, le navi dei mercanti di schiavi catturate dalla Marina Britannica liberarono gli schiavi in Sierra Leone.  Nel 1808 Freetown divenne la capitale della prima colonia britannica nell’Africa tropicale. A quel tempo i Krio, o ex schiavi, erano più di 50.000, creando un’élite che faceva pressione sull’amministrazione per una migliore istruzione. Nel 1845 fu costruita la “Fourah Bay”, la prima università dell’Africa occidentale. Durante il periodo coloniale Freetown era conosciuta come l'”Atene dell’Africa occidentale”.
Nel pomeriggio percorriamo la costa alle pendici delle montagne della penisola di Freetown … solo il giallo delle spiagge divide il verde della lussureggiante vegetazione dal blu dell’oceano. Il paese prende il nome da queste montagne, le montagne del leone. Una barca locale ci porta a Banana Island.

Giorno 17: L’ISOLA DI BANANA – Sierra Leone
Intera giornata dedicata a circumnavigare, esplorare, camminare e scoprire questa isola incontaminata e le sue montagne immerse nella foresta primaria, i suoi villaggi e le sue spiagge remote. Per i più avventurosi, una mezza giornata a piedi per esplorare la foresta o continuare la circumnavigazione dell’isola.

Giorno 18: DIAMANTI – Sierra Leone
Dopo pranzo arriviamo a Bo. La ricerca dei diamanti crea dipendenza almeno quanto il gioco d’azzardo. La possibilità di trovare una “fortuna” può diventare realtà solo per pochi. I diamanti hanno avuto un ruolo importante nella recente travagliata storia del paese. La quantità e la qualità delle “pietre” ancora da trovare è importante.
Dopo aver ottenuto il permesso dal capo-villaggio, alcuni abitanti ci conducono al sito dove possiamo incontrare i cercatori di diamanti. Una persona del luogo ci spiega le tecniche di estrazione artigianale e di “lavaggio con la sabbia”.

Giorno 19: BUNDO: MASCHERE FEMMINILI – Sierra Leone – Liberia
Una spettacolare strada attraverso la foresta ci porta al fiume Mano e al confine con la Liberia.
Nella maggior parte dell’Africa, le maschere sono prerogativa maschile, ma presso il popolo Mende e le popolazioni vicine le maschere Bundo sono appannaggio delle donne e hanno un ruolo cruciale nei riti di pubertà delle ragazze. In un piccolo villaggio sperimentiamo l’uscita di queste maschere, un evento che richiama la partecipazione di una folla colorata.
Arrivo a Monrovia in serata.

Giorno 20: LIBERIA: LA TERRA DEGLI UOMINI LIBERI – Liberia
La Liberia è l’unico paese africano a non essere mai stato né una colonia né un protettorato. La Liberia fu fondata dai Krio, gli schiavi liberati di ritorno dagli Stati Uniti, e da queste origini deriva il nome “Liberia”. I Krio rappresentano il 5% della popolazione e sono i principali attori politici ed economici del Paese. Sono considerati i padri della nazione e della sua moderna economia. L’80% della popolazione parla la lingua Krio, una sorta di “Pidgin” anglo-americano.
Il nostro hotel è il miglior punto di partenza per visitare a piedi il centro della città. La massoneria ha avuto un grande impatto sulla storia della Liberia e della cultura Krio. Visita del maestoso tempio massonico per essere ricevuti, con un po’ di fortuna, dal Gran Maestro che ci racconterà l’importante ruolo delle logge massoniche nello sviluppo di questo speciale Paese. Un simbolo di Monrovia è ciò che resta del Ducor Palace Hotel. Inaugurato nel 1960, fu uno dei primi hotel cinque stelle in Africa. Situato su una collina rocciosa nel punto più alto di Monrovia, domina l’intera città e il golfo. L’hotel ha ospitato gli eventi sociali dell’élite africana dei primi decenni dell’indipendenza. Nella grande piscina di fronte all’oceano Idi Amin era solito nuotare con la pistola alla cintura mentre la sua amica Miriam Makeba cantava. Dopo la guerra civile l’edificio è stato saccheggiato più volte: l’hotel è ora abbandonato e chiuso. Ma -trovando il contatto giusto- possiamo visitarlo. Nel 2008 il governo ha stretto un accordo con Gheddafi per ricostruire questo hotel. Tuttavia, il progetto, come molti altri progetti di sviluppo libici, non è mai giunto a conclusione a causa della guerra iniziata da Europa ed America per sovvertire Gheddafi.
L’edificio del Museo Nazionale è esso stesso un esempio di architettura tradizionale Krio. All’interno scopriamo una grande collezione di maschere e oggetti rituali, ma anche una permanente fotografica sulla lunga guerra civile svoltasi fra il 1989 e il 2003. Anche gli antichi edifici coloniali e le chiese Krio in pietra fanno parte di questa intrigante visita della città.
Pranzo e partenza per Gbarnga.

Giorno 21: PONTI DI LIANE – Liberia – Costa d’Avorio
Partenza in mattinata per il confine con la Costa d’Avorio. Dopo le formalità, una strada che attraversa la vegetazione lussureggiante ci conduce ad un villaggio remoto ed a una breve passeggiata fino a uno spettacolare ponte di liane che attraversa un grande fiume nella giungla. I ponti di liana sono capolavori di un’autentica “tecnologia tribale”. Sono costruiti esclusivamente con materiali vegetali, come legno e liane, senza l’uso di chiodi o corde né di altri materiali estranei alla foresta. Solo gli iniziati possono raccogliere le liane e il legno e lasciarli nella foresta; si crede che uno spirito potente costruirà il ponte in una notte. Durante la preparazione di un nuovo ponte non sono ammessi né donne né non-iniziati nella foresta, per garantire la segretezza di questa “tecnologia magica”.
Arrivo in serata alla piccola città di Man, circondata da 18 montagne verdi, capoluogo di questa regione forestale. Trascorriamo due notti in un confortevole hotel di Man.

Giorno 22: LE MASCHERE DAN – Costa d’Avorio
La cittadina di Man è la capitale delle etnie We, Dan e Guéré, note per le loro maschere, considerate tra i capolavori dell’arte africana. Intera giornata alla scoperta della regione di Man.
In un villaggio vicino, incoraggiati dal ritmo incessante dei tam-tam, le maschere escono dalla foresta. Secondo la cosmogonia del popolo Dan, esiste un dio supremo che crea il mondo e comunica con gli uomini solo attraverso i suoi intermediari, le maschere. Durante la danza delle maschere, la distanza tra gli uomini e gli spiriti scompare, gli ordini cosmici e sociali vengono ripristinati e si esprime gratitudine agli dei e agli antenati. Le maschere Dan sono tra le più belle maschere africane, note per l’equilibrio delle loro forme.
Il mercato di Man è un mercato importante, che richiama sia gli abitanti dei villaggi di tutta la regione e sia quelli dei Paesi vicini. È possibile trovare un’ampia scelta di prodotti artigianali e, con un po’ di fortuna, maschere autentiche e oggetti tradizionali.

Giorno 23: TRADIZIONI MAGICHE- Costa D’Avorio
L’intera giornata è dedicata a scoprire la cultura tribale e le tradizioni magiche.
Veicoli 4X4 saranno necessari per raggiungere una remota regione dove l’arrivo degli stranieri è ancora un evento raro. La pista attraverso rudimentali ponti fatti di tronchi ci conduce ad un isolato insediamento abitato dai Gueré le cui maschere sono riconosciute e collezionate per la loro potente forza espressiva. Le maschere danzeranno per il villaggio.
Se siamo fortunati potremo assistere alla rara performance dei Jongleurs, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate, con il viso dipinto di caolino bianco, si esibiscono in una spettacolare danza acrobatica, “volando” da un danzatore all’altro…
Torniamo sulla strada principale per raggiungere la cittadina di Daloa in serata.

Giorno 24: UNA CATTEDRALE NELLA SAVANA – Costa d’Avorio
Giornata di guida a sud-est. Continuiamo il nostro viaggio attraverso piantagioni di caffè e cacao, punteggiate solo da piccoli villaggi. La Costa d’Avorio è il principale produttore di cacao al mondo, il secondo è il Ghana e insieme rappresentano più della metà della produzione mondiale di cacao.
In un villaggio della tribù dei Guro, assistiamo ad una danza delle maschere Zaouli. La maschera Zaouli è stata probabilmente ispirata da una ragazza di nome “Djela Lou Zaouli”, tuttavia le storie sulle origini della maschera sono varie e ogni maschera può avere una propria storia simbolica. L’unicità della danza Zaouli è il movimento fine e sofisticato delle gambe e dei piedi.
Nel pomeriggio raggiungiamo Yamoussoukro, capitale formale del Paese dal 1983 e villaggio natale di Houphouët-Boigny, il primo Presidente della Costa d’Avorio. Qui si è realizzato il sogno ivoriano degli anni ’70 e ’80, quello di un Paese che, nonostante la carenza di importanti risorse naturali, ha costruito la più fiorente economia dell’Africa occidentale francofona, tanto da rivaleggiare per stile architettonico e dimensioni con le capitali europee.
Visitiamo la Basilica della Vergine della Pace, ispirata a San Pietro a Roma, è il più grande edificio cristiano della terra, le alte vetrate colorate sono uniche. In città, vediamo ampi viali dove le poche auto cercano di evitare le grandi buche, gli Zebù e le galline. Gli enormi edifici governativi, i grandi alberghi alti fino a 14 piani e persino un lago artificiale abitato da coccodrilli, tutto ha un aspetto abbandonato. Ciò che colpisce di più è la sensazione di vuoto dovuta al nulla che circonda questa illusione… Nonostante il titolo di capitale, i ministeri, le ambasciate e la stessa presidenza della repubblica sono rimasti ad Abidjan.

Giorno 25: ABIDJAN, GRATTACIELI E LAGUNE – Costa d’Avorio
Percorriamo l’unica autostrada del Paese per raggiungere Abidjan in tarda mattinata. Al di là della laguna, il “plateau” (il quartiere degli affari della città) sta crescendo molto velocemente, mentre la maggior parte delle città africane cresce in orizzontale, Abidjan cresce in verticale. Qui non c’è molta terra disponibile e la poca presente deve essere continuamente recuperata dalle acque della laguna di Ebrié. Il moderno quartiere degli affari è definito ad ovest dal porto e dalle sue interminabili code di persone in attesa di un battello pubblico, e ad est dalla sagoma della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, costruita con spirito futuristico dall’architetto italiano Aldo Spirito nel 1980. Nel quartiere Youpugon incontriamo i Fanico che lavano i panni nel fiume e li asciugano sui prati circostanti. Centinaia di tessuti colorati stesi sull’erba creano un gigantesco patchwork. Il traffico caotico è un risultato negativo del rapido sviluppo economico di questo Paese, che dopo la guerra civile ha raggiunto in alcuni anni una crescita del 6% del PIL. Visita di questa moderna e colorata metropoli africana.

Giorno 26: GRAND BASSAM – Costa d’Avorio
Breve viaggio in auto fino a Grand Bassam, un’antica città costruita su un banco di sabbia tra la laguna e l’oceano. Fu la prima capitale della colonia francese della Costa d’Avorio e oggi è un luogo di svago marittimo per gli abidjanesi. Grazie ai suoi tranquilli viali ombreggiati da alti alberi, alle grandi bouganville e agli edifici coloniali ben conservati, Grand Bassam ha un’atmosfera magica. Il vecchio ufficio postale è un gioiello di architettura coloniale. Il Museo del Costume, nell’ex palazzo del governatore, con la sua grande scalinata esterna è un vero gioiello architettonico e la sua collezione unica di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie etnografiche offre un’interessante percezione della storia e della cultura del Paese. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo la cittadina di Aboisso.
Cena a “La Place”, una piazza vivace con molti tavoli che offrono una scelta di diversi cibi di strada e bevande.

Giorno 27: LA COSTA D’ORO – Costa d’Avorio – Ghana 
Dalla Costa d’Avorio alla Costa d’Oro. Partenza anticipata verso il confine con il Ghana. L’abbondanza di oro spinse i primi navigatori portoghesi, che scoprirono questa regione nel XV secolo, a chiamarla Costa d’Oro, nome che fu cambiato in Ghana al momento dell’indipendenza nel 1957. Una volta arrivati ad Axim, visitiamo il forte di Sant’Antonio, costruito dai portoghesi nel 1515 su una baia vicino all’estuario del fiume Ankobra, in una regione ricca di oro. La costa del Ghana è unica in tutta l’Africa per la concentrazione di antichi castelli e fortezze. Nel corso di tre secoli, più di 80 fortificazioni sono state costruite dagli europei, per commerciare soprattutto oro, avorio e schiavi.

Giorno 28: L’ATMOSFERA UNICA DI ELMINA – Ghana  
Intera giornata dedicata alla scoperta degli antichi castelli della tratta degli schiavi, e dei santuari animistici.
Dopo una sosta a Cape Coast, visitiamo il castello di Elmina, il più antico e il più grande.
Elmina: un nome legato alla storia dell’Africa, ma anche alla storia dell’intera umanità. Nel 1482 Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz sbarcarono qui con dodici caravelle per costruire un castello sotto l’autorità portoghese. Il sito fu scelto anche in considerazione della possibilità di acquistare polvere d’oro. Iniziò così la storia di Elmina: un castello, un porto, un villaggio, che oggi celebrano il record di oltre cinque secoli di continui contatti e scambi commerciali tra africani ed europei. Il castello che visitiamo oggi è il risultato dei lavori effettuati nel corso dei secoli da portoghesi, olandesi, inglesi e autorità locali. Nel corso della sua storia è stato inizialmente utilizzato come fattoria fortificata per rifornire di verdure, frutta e cibo fresco le navi in rotta verso le Indie, ma allo stesso tempo come base per l’acquisto di polvere d’oro, avorio e legname pregiato. Nel XVIII secolo il castello raggiunse la sua attuale estensione quando divenne uno dei principali centri di raccolta degli schiavi da inviare nelle Americhe. Oggi il castello è riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Il porto di pesca di fronte al castello ospita centinaia di piroghe di legno colorate.
I vicoli di questo antico villaggio di pescatori ci regalano un’atmosfera vivace e unica, antichi edifici portoghesi, olandesi e inglesi, oggi abitati dalla gente del posto, ci riportano all’epoca precedente l’era coloniale, quando Elmina era il principale luogo di scambio e commercio tra europei e africani.
In un paese vicino scopriamo i Posuban, santuari delle “compagnie Asafo” dove i “guerrieri” Asafo versano ancora libagioni.

Giorno 29: ASHANTI – Ghana
Arrivo in tarda mattinata a Kumasi, la capitale storica e spirituale dell’antico Regno Ashanti. Gli Ashanti furono una delle nazioni più potenti dell’Africa fino alla fine del XIX secolo, quando gli inglesi annessero il Regno Ashanti alla colonia della Costa d’Oro. Gli onori che ancora oggi vengono tributati all’Asantehene (il re) testimoniano il passato splendore e potere degli Ashanti. Con oltre tre milioni di abitanti, Kumasi è una città tentacolare con un fantastico mercato centrale, uno dei più grandi dell’Africa. Qui si trovano ogni tipo di artigianato Ashanti (articoli in pelle, ceramiche, tessuti Kente) e praticamente ogni tipo di frutta e verdura tropicale.
La visita include il Centro culturale Ashanti, una ricca collezione di manufatti Ashanti ospitata in un’interessante riproduzione di un’antica casa Ashanti. Nel pomeriggio partecipiamo – se disponibile – a un tradizionale funerale Ashanti, in cui i familiari in lutto indossano toghe rosse o nere. Diciamo “funerale” ma significa celebrazione “festosa”, lo spirito del defunto si crede torni alla sua famiglia e attraverso questa cerimonia diventa uno spirito antenato che protegge le sue genti. Parenti e amici si riuniscono e celebrano il suo ritorno.

Giorno 30: ACCRA “LA CAPITALE” – Ghana
Arriviamo ad Accra nel primo pomeriggio. La capitale del Ghana ha mantenuto la sua particolare identità nonostante il rapido sviluppo in atto in questa grande metropoli africana.
Di fronte all’oceano brulica la vita dei quartieri autoctoni, come James Town, ovvero l’insediamento originale della capitale, abitato dalla popolazione Ga. Ne godiamo l’atmosfera e visitiamo le testimonianze del periodo della tratta.
Oltre Osu, sede del palazzo presidenziale, si trova il quartiere dove abitano i fabbricanti di bare, dalle forme fantasiose. Con estro, questi artigiani creano bare a forma di frutti, pesci, aerei, animali… l’unico limite è la fantasia!
Opzionale, è possibile organizzare la serata in uno dei club musicali più tipici della città.

Giorno 31: LOME, CAPITALE A MISURA D’UOMO, COSMOPOLITA ED ELEGANTE Ghana – Togo
Partenza mattutina verso il confine con il Togo. Lome è una delle rare capitali situate al confine del Paese, l’unica città africana che è stata governata successivamente da tedeschi, britannici e francesi e che ha attirato un’importante comunità di commercianti provenienti da diversi Paesi africani e, persino, dal Brasile. Questi elementi ed influenze hanno sviluppato uno stile di vita, una cucina e un’architettura unici. Lome è ancora oggi un punto d’incontro di persone, commerci e culture. Visitiamo il mercato centrale con le “Nana Benz”, donne che controllano il mercato dei costosi “pagne” (tessuti colorati) venduti in tutta l’Africa occidentale; gli edifici coloniali e il più grande “mercato dei feticci” di tutto il continente africano, dove si può trovare un eclettico assortimento di tutti gli ingredienti necessari per pozioni d’amore, intrugli magici e incantesimi vudù. Lome è anche un importante centro commerciale per l’artigianato e l’arte tribale.
Serata, facoltativa, nei club musicali della città.

Giorno 32: VUDÙ – Togo -Benin
Il Vudù è la religione principale delle zone costiere del Togo e del Benin; autentiche cerimonie sono praticate dai numerosi adepti. Il ritmo frenetico dei tamburi e i canti degli iniziati “chiamano” gli spiriti che si manifestano possedendo qualche partecipante che cade in una profonda trance, gli occhi si rovesciano all’indietro, smorfie, convulsioni, insensibilità al fuoco o al dolore. Sakpata, Heviosso, Mami Water sono solo alcune delle divinità Vudù che possono manifestarsi. Circondati dall’atmosfera magica della cerimonia, comprendiamo che cosa intende la gente del posto quando dice: “Nelle vostre chiese pregate Dio; nel nostro santuario Voodoo diventiamo Dei!”.
Confine con il Benin e arrivo alla cittadina di Grand Popo.

Giorno 33: OUIDAH, CULTURA AFRO-BRASILIANA – Benin
Tra lagune e oceano, scopriamo il culto di Zangbeto. La maschera di Zangbeto è molto alta e ricoperta di paglia colorata. Rappresenta gli spiriti selvaggi non-umani (le forze della natura che abitavano la Terra prima dell’uomo). Chi indossa la maschera appartiene a una società segreta e tiene nascosta la propria identità. La danza degli Zangbeto è un evento per tutto il villaggio. Questa esibizione garantisce protezione contro gli spiriti maligni e la stregoneria. Il movimento rotatorio della maschera simboleggia la purificazione spirituale del villaggio e lo Zangbeto compie anche “miracoli” per dimostrare i suoi poteri.
Ci muoviamo in direzione di Ouidah, questa piccola città fu conquistata dal Regno del Dahomey nel XVIII secolo e divenne il principale porto di spedizione degli schiavi. La visita inizia seguendo la “strada degli schiavi” fino alla riva, alla “porta del non ritorno” dove gli schiavi venivano spediti nelle Americhe.
Ouidah gode di una rara architettura afro-brasiliana, come un mix unico di culture in cui il tempio del pitone si trova di fronte alla cattedrale cattolica. L’atteggiamento rilassato della gente del posto si fonde con il fragore delle onde lontane e il ritmo dei tamburi sembra riportare l’eco mormorante delle colonne di schiavi che si imbarcavano da queste spiagge – un’atmosfera senza tempo descritta da Bruce Chatwin nel suo romanzo “Il Viceré di Ouidah”. A piedi visitiamo il Tempio del Pitone e il Forte Portoghese (attualmente chiuso perché in fase di ristrutturazione), ora un piccolo ma interessante museo sulla storia di Ouidah, sulla tratta transatlantica degli schiavi e sui legami che il commercio ha creato tra i Paesi costieri dell’Africa occidentale e la cultura vudù dei Caraibi.

Giorno 34: IL VILLAGGIO SU PALAFITTE – Benin
Guidiamo per chilometri sulla pista dei pescatori tra spiagge infinite, alte palme, capanne dai tetti di paglia e piroghe colorate. Lasciamo i nostri veicoli e attraversiamo il lago Nokwe su una barca a motore per raggiungere Ganvié, il più grande e più bel villaggio africano su palafitte. I circa 25.000 abitanti fanno parte dell’etnia Tofinou e costruiscono le loro case di legno su palafitte di teak. L’allevamento di pesci con un’antica tecnologia tribale è la loro attività principale. Ganvié è riuscito a preservare le sue tradizioni e il suo ambiente nonostante la lunga presenza umana in un ambiente chiuso; il lago non è sovra-sfruttato. La vita quotidiana si svolge nelle canoe scavate che adulti e bambini remano con facilità usando pagaie dai colori vivaci. Da queste canoe, gli uomini pescano, le donne espongono merci al “mercato galleggiante”, i bambini vanno a scuola e giocano. A Ganvie si dice che i bambini imparino prima a nuotare che a camminare.
Camera giornaliera disponibile a Cotonou e trasferimento all’aeroporto. Fine dei nostri servizi.

CAPO- SPEDIZIONE: con una lunga esperienza di guida fuori dai sentieri battuti dell’Africa occidentale e del Sahara e un’ottima conoscenza della cultura e delle tradizioni africane.

ITINERARIO ESPLORATIVO: Questo itinerario è una spedizione; i partecipanti devono essere flessibili e pronti a godersi gli incontri unici, ma anche alcune situazioni inaspettate che fanno parte dell’esperienza africana.

VISTI:
Senegal: Il visto non è necessario per molte nazionalità, tra cui Stati Uniti, Canada e Unione Europea. Per altre nazionalità è richiesto un visto a 2 ingressi, si prega di verificare. In questo caso chiedete a noi.
Gambia: per alcune nazionalità il visto non è richiesto, per altre il visto è ottenibile in frontiera, per altre ancora è necessaria una lettera d’invito. Chiedete a noi al momento della prenotazione.
Guinea Bissau: richiesto visto ad ingresso singolo; possiamo ottenerlo in corso di viaggio. Per favore comunicatecelo in anticipo, al momento della prenotazione.
Guinee Conakry: il visto è obbligatorio e può essere ottenuto richiedendolo sulla piattaforma ufficiale:
https://www.paf.gov.gn/dnpaf/?page_id=335&lang=en
Si consiglia di caricare tutti questi documenti anche se non sembrano essere tutti richiesti: copia della prima pagina del passaporto, foto formato passaporto (sfondo bianco, bassa definizione), biglietto aereo completo (anche se non si atterra/parte dal Paese), vaccinazione contro la febbre gialla, tessera di vaccinazione Covid, lettera di invito (quest’ultimo documento sarà fornito da noi).
Assicuratevi che tutti i documenti non superino la dimensione massima di pixel richiesta e verificate che vengano visualizzati nella sessione di upload al momento della domanda. Il costo del visto elettronico è di 80 USD. Vi preghiamo di tenerci aggiornati sullo stato della vostra richiesta.
Sierra Leone: visto ottenibile in frontiera (costo: 100 USD), entrando nel paese via terra. Iniziando il viaggio a Freetown, quindi arrivando in volo nel paese, è necessario un pre-visto: https://evisa.sl/#/home
Liberia: richiesto visto ad ingresso singolo.
Costa d’Avorio: richiesto visto ad ingresso singolo. Il visto elettronico per la Costa d’Avorio non è valido per l’ingresso nel paese da frontiere di terra, necessario il visto rilasciato dall’ambasciata competente per il paese di residenza.
Ghana: richiesto visto ad ingresso singolo. Il visto viene rilasciato unicamente dall’ambasciata del paese di residenza.
Togo: visto elettronico: https://voyage.gouv.tg/
Benin: visto elettronico: www.evisa.gouv.bj/en/

UNA NOTA IMPORTANTE SUI VISTI ELETTRONICI: Vi preghiamo, dopo la prenotazione, di contattarci e vi invieremo i nostri consigli e suggerimenti su come ottenere i visti elettronici e su quando sono necessarie le Lettere di Invito, anche se non chiaramente richieste.

VACCINAZIONI: Febbre Gialla – obbligatoria; profilassi anti-malaria – altamente raccomandata. Colera non richiesta al momento, ma verificate prima della partenza.

BAGAGLIO: a causa dell’itinerario esplorativo, si prega di CONTENERE IL BAGAGLIO in circa 20 kg. (45 Lbs.).

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO: NON INCLUSA. Obbligatoria per assistenza medica, rimpatrio, danni materiali e fisici.

TRASPORTI: veicoli 4×4 e minibus. Tutti i veicoli sono attrezzati per le condizioni delle strade africane, hanno l’aria condizionata e a ogni partecipante viene assicurato un posto al finestrino. Barche veloci sull’oceano e barche locali per l’isola di Banana.

PASTI: pranzi: pasti freddi, picnic o presso ristoranti (menu pre-selezionato); cene: nei ristoranti degli hotel (menu pre-selezionato). Viene inclusa una bottiglia d’acqua durante le visite giornaliere.

NOTA: L’itinerario è pensato per scoprire luoghi affascinanti, dove spesso la visita di uno straniero è un evento eccezionale. I partecipanti devono essere collaborativi, tolleranti e flessibili per godere appieno della spedizione ed apprezzare la natura unica, così come l’ospitalità spontanea delle popolazioni locali, la magia e il mistero africani, la metafisica, le cerimonie, le filosofie di vita, le credenze che le persone sono disposte a condividere con i loro amici.

Itinerari, visite e pernottamenti possono essere modificati o adattati alle condizioni locali o a cause di forza maggiore. Solo gli organizzatori ed il Tour Leader possono decidere eventuali modifiche.

Il prezzo include:

  • Trasferimento aeroporto/albergo e hotel/ aeroporto all’arrivo e alla partenza.
  • Trasferimenti e itinerario in veicoli 4WD, minibus e barche.
  • Visite e tour come da programma
  • L’equivalente di una bottiglia d’acqua al giorno durante le visite.
  • Sistemazione in camere standard, come da programma.
  • Tutti i pasti, dalla colazione del Giorno 2 alla colazione dell’ultimo giorno della spedizione.
  • Biglietti d’ingresso a parchi, concessioni, aree protette e siti culturali.
  • Cassetta di pronto soccorso
  • Tutti i costi di servizio e le tasse

 

Il prezzo non include:

  • Voli internazionali
  • Trasferimenti da e per l’aeroporto in anticipo (prima) e/o in ritardo (dopo l’ultimo giorno).
  • Spese per visti.
  • Qualsiasi pasto o visita turistica diversi da quelli specificati.
  • Acqua minerale e bevande nei ristoranti e negli hotel.
  • Facchinaggio.
  • Spese per foto e video personali.
  • Assicurazione personale e di viaggio (obbligatoria).
  • Mance per autisti, guide e personale alberghiero.
  • Costi relativi a ritardi nel programma o smarrimento del bagaglio.
  • Qualsiasi voce di natura personale come telefonate, lavanderia, ecc.
  • Tutto ciò che non è indicato come incluso

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