Descrizione
MAURITANIA
21 Giorni di montagne, oasi, arte rupestre, affreschi africani sulla via del più antico impero dell’Africa nera. Vivete una vera e propria esplorazione del Sahara, fuori dai sentieri battuti; ripercorrete un’antica via carovaniera attraverso il deserto più grande della terra.
Una nuova spedizione esplorativa attraverso la Mauritania, un itinerario che è il risultato di molti anni di ricerca sul campo in questa parte del Sahara.
Il viaggio inizia a Nouakchott, la capitale del paese, e presto percorreremo la strada principale attraversando spettacolari catene di dune. Sul massiccio dell’Adrar, circondato da sabbia gialla, incontreremo campi nomadi e ci godremo una sosta bevendo un tè con loro. In un universo di assoluta aridità, scopriremo oasi lussureggianti nascoste tra i canyon, giardini ombreggiati da palme e tipici villaggi di argilla, capanne e tetti conici in paglia.
Chinguetti possiede un’atmosfera magica, una delle oasi meglio conservate di tutto il Sahara. L’antico villaggio in pietra risale al XIII secolo, quando Chinguetti era la settima città sacra dell’Islam e il principale centro carovaniero delle regioni occidentali del Sahara. Nell’antico quartiere della città, lo Ksar, sorge una moschea in pietra bianca con quello che è il secondo più antico minareto ancora funzionante in tutto il mondo islamico, un notevole esempio di architettura arabo-berbera. Visiteremo due raccolte di antichi manoscritti, la più grande e quella di un discendente della famiglia che da secoli raccoglie antichi manoscritti arabi.
Ouadane è stata fondata “solo” nel 1147. è l’oasi più remota della Mauritania, l’ultimo avamposto occidentale prima del vuoto del Sahara … e da qui proseguiremo.
Guelb es Richat, chiamato dai geologi “l’occhio d’Africa” è una serie di tre cerchi concentrici di roccia, di cui il più grande ha un diametro di 40 chilometri (25 Ml).
Il canyon El Ghallaouyia, raramente visitato, ospita più di seicento graffiti, raffigurazioni di guerrieri, cacciatori, animali selvatici, carri trainati da cavalli ed altro, una “galleria a cielo aperto” che ci porta indietro nel tempo di migliaia di anni, ad un tempo precedente alla desertificazione, quando il Sahara era una verde savana.
Superato l’abbandonato forte coloniale di El Ghallaoyia, la vera esplorazione ha inizio: oltre l’orizzonte, centinaia di chilometri di sabbia vergine e continue catene di dune. Navigheremo nell’immensità dell’Erg Ouarane. Le uniche tracce di una precedente presenza umana che potremo trovare nei prossimi giorni saranno utensili di pietra, testimoni silenziosi delle genti che vissero in questi luoghi migliaia di anni fa. Un’esperienza unica nell’immensità, per giorni la nostra direzione sarà decisa solo dall’esperienza delle nostre guide e dai punti del GPS.
Aoukar, una serie di falesie rocciose crea un paesaggio spettacolare di montagne scure. La catena divide le grandi dune dell’Ouarane a nord dalla depressione dell’Aoukar a sud. Seguiremo un’antica rotta carovaniera che risale all’XI secolo e che collega Oualata con la parte occidentale della Mauritania, per raggiungere a Maghrouga, una delle più spettacolari erosioni rocciose del Sahara: la natura ha scolpito un massiccio di rocce a forma di elefante. Alcuni graffiti raffiguranti un arcaico alfabeto berbero (Tifinag) sono testimoni di un’antica presenza umana.
Seguendo la rotta carovaniera, raggiungeremo la leggendaria Oualata, Patrimonio dell’Umanità ed unica per i tradizionali affreschi che decorano le facciate delle case d’argilla. Gli arabeschi colorati ed i motivi geometrici realizzati esclusivamente dalle donne, fanno di Oualata un’oasi unica al mondo.
Un sentiero remoto ci porterà al sito archeologico di Aoudaghost, con chilometri di rovine nascoste dalle montagne. Si pensa che Aoudaghost fosse l’avamposto settentrionale dell’impero del Ghana, il più antico impero dell’Africa Nera, risalente al VI secolo. Aoudaghost fu una ricca città carovaniera dove i mercanti carovanieri del Nord Africa compravano polvere d’oro. Così ricca che negli antichi manoscritti islamici veniva descritta come simile alla Mecca. Esploreremo vicoli lastricati e resti di edifici in pietra. Solo pochi punti di Aoudaghost sono stati studiati dagli archeologi francesi nei primi anni Sessanta, ma oggi ogni traccia degli scavi è stata coperta dalla sabbia. Avremo l’impressione di essere i primi sul luogo dopo oltre mille anni di silenzio. Lasceremo Aoudaghost per scoprire Dogba, una grande e ancora più misteriosa città di pietra che non è mai stata né studiata né scavata.
Continueremo esplorando la parte occidentale del bacino sabbioso di Aoukar. Le poche guide turistiche (libri) esistenti sulla Mauritania affermano che solo carovanieri esperti possono avventurarsi nel bacino sabbioso dell’Aoukar che noi saremo fieri di percorrere.
Lasceremo questo enorme bacino di sabbia “scalando” con la nostra “carovana meccanica” il Foum el Nega (il passo di Nega) considerato il passaggio più difficile di quello che è stato il Rally Parigi-Dakar in Africa. Un itinerario in assoluto fuori pista, ci porterà al guelta di Matmata.
Nelle scarse acque di questa guelta scopriamo alcuni “fossili viventi” che hanno saputo sopravvivere al più drammatico dei cambiamenti climatici che ha trasformato una verde savana attraversata da fiumi nell’attuale Sahara: il raro Coccodrillo del Deserto (Crocodylus Suchus) che sopravvive ancora nel deserto della Mauritania e del Ciad. Il Crocodylus Suchus si nutre principalmente di pesce e si è adattato a sopravvivere alla lunga stagione arida del Sahara grazie all’estivazione, uno stato simile al letargo, in questo caso non per sopravvivere a un inverno freddo e nevoso ma al contrario per sopravvivere alla calda e arida stagione estiva. L’ estivazione riduce il metabolismo e tutte le funzioni vitali, provocando uno stato simile al sonno.
In queste regioni saremo i primi viaggiatori ad esplorare alcuni siti archeologici inediti con resti di grandi cittadelle fortificate in pietra che TransAfrica ha scoperto in un recente scouting.
Giorno 1: ARRIVO IN MAURITANIA
Arrivo a Nouakchott. Trasferimento e pernottamento all’hotel.
Giorno 2: NOUAKCHOTT
Visita dell’interessante Museo Nazionale che riassume la storia e la cultura dell’intero paese. Sono in esposizione numerosi reperti archeologici, manufatti, costumi e tessuti dalla preistoria ai giorni nostri. Immagini uniche scattate durante gli scavi di Aoudaghost, la città commerciale ed il sito meglio conservato del leggendario Impero del Ghana, che visiteremo il 16° giorno del nostro viaggio. Pranzo in un ristorante gestito da donne ivoriane per degustare le loro specialità. Nel pomeriggio percorreremo una strada in direzione nord nel deserto del Sahara in uno spettacolare paesaggio di dune fino alla città mineraria di Akjoujt.
Giorno 3: ADRAR, DUNE E MONTAGNE
Intensa giornata di pista e fuori pista dedicata a scoprire uno dei più interessanti paesaggi geografici ed umani della Mauritania: valli, alte montagne, dune di sabbia gialla, picchi di roccia marrone scuro e rosso che nascondono minuscole oasi e villaggi d’argilla. L’Erg Amatlich è uno dei più bei bacini di dune della regione. Visiteremo remoti accampamenti nomadi, oasi e nascosti villaggi di argilla trovando qua e là preistoriche punte di freccia in pietra, un frammento di terracotta: testimonianza silenziosa di popoli che vivevano in questi luoghi molto tempo fa, prima della desertificazione. Questi incontri umani dopo l’immenso silenzio del Sahara saranno intensi.
Arrivo in serata a Chinguetti che sarà la nostra base per due giornate.
Giorno 4: CHINGUETTI, L’OASI
Chinguetti fu un antico terminal carovaniero, un importante snodo commerciale tra il nord e l’Africa subsahariana.
Giornata interamente dedicata alla magica atmosfera di questa cittadella di pietra, considerata il gioiello delle oasi mauritane, e una delle meglio conservate dell’ intero Sahara.
L’antico borgo risale al XIII secolo.
Visita di due collezioni di manoscritti, tra cui Ould Habott, la più importante della Mauritania. Il minareto di pietra bianca è il secondo più antico ed ancora in uso dell’ intero mondo islamico. Scopriremo il palmeto che ombreggia rigogliosi orti e nella parte coloniale alcuni edifici risalenti all’epoca francese come l’ex forte della Legione Straniera ed il tribunale: interessanti esempi di architettura neo-sudanese.
Tramonto dalle alte dune che dominano Chinguetti.
Ritorno alla nostra accogliente base.
Giorno 5: OUADANE, LA PIÙ REMOTA
Ouadane, costruita su una collina rocciosa, è l’oasi più remota della Mauritania, un avamposto di fronte all’immensità del deserto assoluto. Fu fondata nel 1147. In parte in rovina, nella parte alta del villaggio diverse case in pietra sono ancora abitate. Un tempo Ouadane era un attivo incrocio carovaniero.
Il commercio nella regione di Ouadane fu così fiorente che nel 1487 i portoghesi costruirono, nella zona, un deposito fortificato, per scambiare manufatti e tessuti con oro , gomma arabica, avorio e schiavi.
Giorno 6: L’OCCHIO DELL’AFRICA
Guelb er Richat è un mistero di roccia. Chiamato dai geologi “l’occhio dell’Africa” è diventato un punto di riferimento anche per gli astronauti. Tre anelli concentrici con una collina interna; l’anello più grande ha un diametro di 40 chilometri. I ricercatori hanno formulato diverse ipotesi sulle sue origini: la prima era che i cerchi fossero stati causati da un enorme meteorite caduto sulla terra. La teoria più recente ritiene che si tratti di un gigantesco vulcano collassato ed eroso. Campo nel deserto.
Giorno 7: ARTE RUPESTRE, UNA GALLERIA A CIELO APERTO
Itinerario fuoristrada tra spettacolari catene rocciose e possibile incontro con remoti gruppi di nomadi.
Il canyon del Trig Chauail è uno spettacolo impressionante: alcune superfici di roccia sono coperte di graffiti. La regione racchiude più di 220 pannelli con oltre 600 soggetti, una vera e propria mostra retrospettiva “a cielo aperto” sugli ultimi 6000 anni di arte rupestre nel Sahara. Dal tempo prima della desertificazione: guerrieri, cavalieri, carri tirati da cavalli e bovidi, bestiame, fauna selvatica come elefanti e antilopi, ai tempi più recenti fino al presente: cammelli (dromedari) arrivati nel Sahara con la desertificazione finale, circa 2000 anni fa.
Giorni 8, 9, 10: L’IMMENSO
Partenza per il vuoto totale. Attraverseremo l’immensità del deserto lontani da ogni traccia. L’Erg Ouarane misura più di 800 Chilometri di dune ininterrotte e sabbie vergini fin oltre l’orizzonte. Attraversarlo è la vera “esperienza Sahariana”.
GPS, bussola, guida locale e anni di esperienza ci aiuteranno a navigare attraverso una delle zone meno conosciute del Sahara, il più grande deserto des Terra, nelle sue forme più perfette, come solo l’immaginazione può rappresentare. Dopo tre giorni di vuoto totale apparirà il sito di Maghrouga una delle più spettacolari erosioni rocciose del Sahara: la natura ha scolpito un massiccio di colline di pietra in forma di elefanti.
Alcuni graffiti raffiguranti un arcaico alfabeto berbero (Tifinag) sono testimoni di un’antica presenza umana. Campi tra le dune.
Giorni 11 e 12: AOUKAR, DENSAMENTE POPOLATO NEL NEOLITICO
L’arrivo alla catena montuosa dell’Aoukar è memorabile. Attraversare l’Aoukar è sia difficile sia spettacolare. Una catena di rocce delimita a nord la sponda di un enorme lago, ora scomparso nel deserto, resti di numerosi villaggi preistorici sono nascosti tra rocce e sabbia. In quel periodo il clima era umido e la regione densamente abitata. Gli esperti stimano che nel Neolitico ospitasse una popolazione di 400.000 persone, per quell’epoca una delle zone più popolate sulla terra. Arrivo a Oualata. Campo mobile.
Giorno 13: OUALATA
Intera giornata dedicata a Oualata, un’oasi unica e spettacolare risalente all’XI secolo. Protetta da falesie e colline rocciose fu un importante terminal carovaniero alle frontiere meridionali del deserto con le prime savane.
Oualata è patrimonio dell’UNESCO, il suo piccolo museo espone una interessante collezione di manoscritti.
Le tradizioni di Oualata sono ancora vive. Ciò che la rende speciale è l’architettura di argilla impreziosita dagli affreschi che decorano gli ingressi (e gli interni) delle case. Gli affreschi sono dipinti esclusivamente dalle donne che da secoli si tramandano questa tecnica, di madre in figlia.
In altri gruppi etnici nelle savane in Africa occidentale le donne creano complessi affreschi che spesso nascondono significati simbolici. La tradizione degli affreschi collega la popolazione berbera locale con le tradizioni femminili dell’Africa nera. Ritorno al nostro campo.
Giorni 14, 15 e 16: SULLA STRADA PER AOUDAGHOST
Dopo Oualata raggiungeremo la strada che unisce Nema ad Ayoun El Atrous, quindi una pista in direzione Nord – Ovest. Uno dei punti-forti dell’itinerario sarà il sito archeologico di Aoudaghost con chilometri di rovine nascoste tra le montagne. Si pensa che Aoudaghost fosse l’avamposto settentrionale dell’impero del Ghana, il più antico impero conosciuto in Africa Nera, risalente al VI secolo. Aoudaghost fu una ricca città carovaniera famosa per l’oro. Nei manoscritti islamici dell’epoca veniva descritta come simile alla Mecca.
Solo pochi siti di Aoudaghost sono stati studiati dagli archeologi nei primi anni ’60. Le tracce degli scavi sono svanite, coperte dalla sabbia. Avremo l’impressione di essere i primi ad arrivarci dopo secoli.
Nella stessa regione scopriremo Dogba: i resti di una grande città di pietra non ancora studiata ed avvolta dal mistero.
Andando oltre esploreremo, al lume delle nostre torce elettriche, profonde grotte che nascondono granai decorati, grandi macine di pietra nelle vicinanze di graffiti e pitture rupestri. Campo Mobile.
Giorno 17: SABBIE PERDUTE
Esploreremo la parte occidentale del bacino di Aoukar. Le poche Guide Turistiche (libri) esistenti sulla Mauritania scrivono che solo sperimentati cammellieri si avventurano in quelle regioni… Lasceremo la regione “scalando” con la nostra carovana meccanica il Foum el Nega (il passo di Nega) considerato il passaggio più difficile di quello che è stato il percorso del Rally Parigi-Dakar. Campo mobile.
Giorni 18 e 19: COCCODRILLI NEL DESERTO
Troveremo la nostra via tra sabbia e rocce nella regione del Tagant fino al guelta di Matmata. Nelle scarse acque di questa guelta scopriamo dei “fossili viventi” che hanno saputo sopravvivere al più drammatico dei cambiamenti climatici che hanno trasformato una verde savana attraversata da fiumi nell’attuale Sahara. I rari coccodrilli del deserto (della famiglia del Crocodylus Suchus) sopravvivono ancora in Mauritania ed in Ciad. Questo rettile vive principalmente di pesce e si è adattato a sopravvivere alla lunga stagione arida del Sahara grazie all’estivazione. L’estivazione è simile all’ibernazione, ma non per superare un inverno freddo e nevoso, al contrario per sopravvivere alla lunga, calda e arida stagione estiva, riducendo il metabolismo e tutte le attività vitali, cadendo in uno stato simile al sonno.
Se il tempo ce lo permetterà visiteremo anche alcuni siti archeologici inesplorati con resti di grandi cittadelle fortificate in pietra che abbiamo scoperto un recente scouting. Campi mobili.
Giorno 20: BUTILIMIT
Raggiungiamo la strada asfaltata, conosciuta come “la route de l’espoir” (la strada della speranza), che collega la Mauritania sud-occidentale con la capitale e la costa atlantica. Sosta per il pranzo in un ristorante locale. Visita del mercato.
Arrivo a Butilimit e pernottamento.
Giorno 21: RITORNO A NOUAKCHOTT
Arrivo previsto a Nouakchott in tarda mattinata. Il colorato porto di pesca, il mercato centrale e gli artigiani.
Camere in day-use disponibili. Trasferimento in aeroporto.