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2024 – NEL CUORE DELL’AFRICA OCCIDENTALE, 13 giorni: Costa d’Avorio

2024 – NEL CUORE DELL’AFRICA OCCIDENTALE, 13 giorni: Costa d’Avorio

Giorni:
13
Tipo di viaggio:
Scoperta
Gruppo Internazionale
Gruppo:
Da 2 a 16 Partecipanti
PREZZI per persona:
- GRUPPO DI 6 O PIU' PARTECIPANTI: 3578 €
- Gruppo di 4/5 partecipanti: 4466 €
- Gruppo di 2/3 partecipanti: 4466 € (prenotati 60 o più giorni prima della partenza)
- Gruppo di 2/3 partecipanti: 7071 € (prenotati 59 o meno giorni prima della partenza)
- Supplemento camera singola: 588 €
Partenza 26 Dic, 2024: +100 Euro
GUIDA: parlante Italiano, Inglese, Francese
Acconto al momento della prenotazione:

1.340,00

L'acconto è inteso come 30% del totale. Per maggiori informazioni, puoi visionare la nostra informativa.

COSTA D’AVORIO

Un viaggio in un paese che solo da poco è tornato accessibile ai viaggiatori.
Un itinerario per veri “pionieri” che vogliono scoprire un’Africa sfaccettata: dai ponti di liane alle cattedrali, dalle maschere colorate alle danze di iniziazione…

PARTENZE:

4 Aprile 2024

08 Agosto 2024

07 Novembre 2024

26 Dicembre 2024

PREZZO DA: 3578 €

È possibile prenotare online fino a 30 giorni prima della partenza.
Per prenotazioni entro 30 giorni dalla data di partenza, contattare il nostro team: transafrica@transafrica.biz

Sconto:
Data Partenza:
  • 4 Aprile 2024 - 16 Aprile 2024
  • 8 Agosto 2024 - 20 Agosto 2024
  • 7 Novembre 2024 - 19 Novembre 2024
  • 26 Dicembre 2024 - 7 Gennaio 2025
Totale: 1340

Offerta Speciale

Descrizione

COSTA D’AVORIO

Un viaggio in un paese che solo da poco è tornato accessibile ai viaggiatori.
Un itinerario per veri “pionieri” che vogliono scoprire un’Africa sfaccettata: dai ponti di liane alle cattedrali, dalle maschere colorate alle danze di iniziazione, dai tradizionali villaggi di cacciatori allo skyline di Abidjan, dalle foreste alle savane.
Animali sacri totemici e regni tribali e, per chiudere, le spiagge selvagge dell’Oceano.
Ogni giorno è ricco di sorprese e vi porterà alla scoperta di cerimonie genuine, vibranti e colorate.
Per viaggiatori che cercano un viaggio senza filtri in Africa, senza lunghe ore di auto.

Giorno 1: Abidjan, Golfo di Guinea –COSTA D’AVORIO
Arrivo ad Abidjan e trasferimento in hotel.

Giorno 2: Regni nella foresta, da Abidjan ad Abenguru (260 km – 5 hrs)
In mattinata, incontriamo una comunità Komian e, con un po’ di fortuna, possiamo assistere ad una danza divinatoria. Gli Akan della Costa d’Avorio usano la parola “Komian” per riferirsi allo stato di trance, cioè a quel particolare stato in cui si viene posseduti dallo spirito. Lo stesso termine può essere utilizzato anche per le persone, intendendo quelle persone, nella maggior parte dei casi donne, che sono state iniziate per comunicare con il mondo degli spiriti attraverso diverse vie divinatorie allo scopo di risolvere problemi complessi. Davanti all’interlocutore, ad alcuni membri della famiglia ed alla folla curiosa, accompagnate dal ritmo dei tam-tam, le Komian si esibiscono in una danza rituale fino a raggiungere uno stato di trance: lo spirito si manifesta all’”apertura della bocca” svelando la natura del problema e il modo per superarlo.

Giorno 3: Una basilica nella savana, da Abenguru a Yamoussoukro (250 km – 5 hrs)
L’origine della monarchia Anyi risale alla tradizione del grande gruppo etnico Akan che vive nell’ampio sud-ovest del Ghana e nel sud-est della Costa d’Avorio. Condividono con il famoso Regno Ashanti del Ghana uno stile di vita simile, legato alla ricchezza della foresta e al culto dei re. Al palazzo reale incontriamo alcuni alti membri della nobiltà, nei loro abiti cerimoniali, e il sacerdote responsabile del feticcio che protegge il trono. Questa occasione speciale ci permetterà di comprendere la storia della regione e il ruolo dei re tradizionali in una repubblica moderna. Se disponibile, saremo ricevuti da uno di loro.
Nel pomeriggio arriviamo a Yamoussoukro, villaggio natale di Houphouet-Boigny, primo presidente della Costa d’Avorio indipendente, e dal 1983 capitale del paese. Qui il sogno ivoriano degli anni ‘70 e ‘80 si è fatto realtà, il sogno di un paese che pur non avendo grosse risorse naturali è riuscito a produrre ricchezza a tal punto da rivaleggiare in stile architettonico ed in dimensioni con le capitali europee. Con la morte di Houphouët-Boigny, la città di Yamoussoukro è rimasta la capitale ufficiale, tuttavia il presidente, i ministeri, il governo e l’amministrazione si trovano oggi ad Abidjan. Dopo un periodo di crisi degenerato in una lunga guerra civile, la Costa d’Avorio ha ritrovato pace e stabilità e ha raggiunto una delle crescite economiche più rapide dell’Africa.
Erede del boom economico degli anni ’80 è la Basilica di Notre Dame de la Paix (Nostra Signora della Pace). Secondo il Guinness dei primati del 1989, la sua larghezza di 150 m. ne ha fatto il più grande edificio religioso cristiano del mondo (San Pietro a Roma vanta solo 115 m. di larghezza) e con i suoi 7.763 metri quadrati di vetrate, vanta anche la sezione di vetrate più grande del mondo. La sua architettura è stata ispirata dalla Basilica di San Pietro a Roma.
Girovagando tra gli immensi boulevard per nulla trafficati del centro, tra buche nell’asfalto e qualche gallina in mezzo alla strada, attirano la nostra attenzione i giganteschi palazzi del governo, hotel alti 14 piani, enormi scuole e persino un laghetto artificiale abitato da coccodrilli. Ma quello che più colpisce la nostra immaginazione è la sensazione di vuoto per il nulla che circonda questa illusione…

Giorno 4: Il lignaggio Akan, da Yamoussoukro a Bouake (260 km – 5 h)
Incontriamo l’etnia Baulè del lignaggio Akan, originari del Ghana. I Baulè hanno in comune con i loro cugini del Ghana un complesso sistema gerarchico, ma hanno arricchito le loro tradizioni culturali prendendo spunto dalle popolazioni vicine. Questa commistione culturale ha riflessi nel loro artigianato: raffinate statue che rappresentano il mondo degli spiriti, pulegge scolpite per telai e bellissime maschere.
Nella regione di Bouaké, lambendo la regione di Daloa, assistiamo alla danza delle maschere Zaouli. Si narra che la maschera Zaouli sia nata negli anni Cinquanta del Novecento e che sia ispirata a una ragazza di nome Djela Lou Zaouli. Tuttavia, le storie sulle origini delle maschere sono sempre diverse ed ogni maschera può avere una propria storia simbolica.
Più tardi assistiamo alla danza della maschera Goli che può essere eseguita sia per intrattenere il villaggio sia per celebrare Il funerale di una persona di alto rango. I Baulè hanno adottato questo rituale dai loro vicini, la tribù Wan, dopo il 1900. I partecipanti cantano, ballano e bevono vino di palma.

GIORNO 5: Nella savana dei Senufo, da Bouaké a Korhogo (225 km – 6 h)
In mattinata guidiamo in direzione nord, vediamo il paesaggio cambiare gradualmente: da boscaglia ad aperta savana con grandi baobab.
La città di Korhogo è un passaggio obbligatorio per il viaggiatore che attraversa le regioni settentrionali del paese. La sua storia risale al XIII sec. È la capitale del popolo Senufo, un’etnia che ha prodotto alcune delle più grandi opere d’arte dell’Africa, in quasi tutti i campi: scultura, tessitura, pittura e metallurgia. Visitiamo l’interessante mercato dell’artigianato per scoprire pregiate sculture in legno e tessuti che mostrano i tradizionali motivi Senufo. Sono questi modelli che hanno ispirato artisti moderni come Pablo Picasso, che si è anche recato personalmente nel paese dei Senufo per incontrare e scambiare esperienze con artisti locali.
I Senufo sono celebri anche per i loro complessi riti iniziatici. L’iniziazione dei ragazzi è chiamata Poro e richiede 21 anni per essere completata. È il passaggio dalla giovinezza all’età adulta e consiste nell’apprendimento dei segreti sociali e religiosi che trasformano un ragazzo in un vero uomo Senufo, attraverso il superamento di alcune prove e l’esibizione in danze con maschere.
Guidiamo verso nord fino a un villaggio remoto per assistere all’antica tecnica di fusione del ferro eseguita da qualche vecchio fabbro, un esempio molto raro di metallurgia tradizionale del ferro in Africa. Questa “tecnologia tribale” ci riporterà alla prima Età del Ferro, riferita alla preistoria e alla protostoria dell’Afro-Eurasia, l’epoca in cui il materiale dominante per la fabbricazione degli utensili era il ferro. Alcune testimonianze della linguistica storica suggeriscono che la fusione del ferro potrebbe essere stata praticata dalla cultura Nok della Nigeria già nel 1000 a.C.. La vicina cultura Djenné-Djenno della Valle del Niger, in Mali, mostra prove della produzione di ferro a partire dal 250 a.C. circa.
Il minerale di ferro proviene da alcune miniere locali a forma di pozzi profondi e viene macinato manualmente. La tradizionale “fornace a soffietto in argilla, sabbia e paglia essiccata” viene caricata con strati di carbone e strati di minerale, poi si accende il fuoco – ora si può lasciare la fornace perché la fusione durerà fino al mattino seguente. Le tecniche di fusione del ferro sono segrete e sempre associate a tabù e iniziazioni. Il fabbro è endogamo, il che significa che solo i nati in famiglie di fabbri possono accedere al lungo apprendistato del mestiere. Sono temuti dalla tribù perché possiedono oscuri poteri magici, sono in contatto con gli spiriti maligni, sono in grado di trasformare le pietre in ferro. Fondere significa trasformare una forma solida in liquido e trasformarla nuovamente in una forma solida diversa. Sono considerati “maestri del fuoco”, capaci di invocare gli “spiriti della terra” con i loro potenti martelli. A causa dei loro spaventosi poteri magici, i fabbri devono spesso stabilirsi fuori dai villaggi. Sono una casta molto potente: la fabbricazione di utensili e armi di ferro permette un’agricoltura estensiva, una caccia efficiente e una guerra di successo.
In serata arriviamo a Korhogo presso il nostro confortevole hotel dove passeremo due notti.

GIORNO 6: La danza della pantera e l’età del ferro, Korhogo (trasferimenti e 60 Km)
Al mattino torniamo al villaggio per vedere il risultato della fusione. La base sigillata della fornace d’argilla verrà rotta per estrarre il blumo di ferro e il fabbro ne pesterà una parte. In seguito, con l’aiuto di un mantice, riscalderà la polvere di metallo ottenuta fino a farla fondere in un crogiolo e la verserà in uno stampo. Il metallo viene poi nuovamente riscaldato e martellato sulla forgia fino a ottenere la forma desiderata, che infine verrà lucidata da imperfezioni e asperità.  Abbiamo assistito all’intero processo che porta alla creazione di un oggetto. La metallurgia tradizionale del ferro è un raro esempio di antica “tecnologia tribale”. Per più di 80 anni si è creduto che questa tecnica fosse scomparsa… fino alla scoperta di questo villaggio!
Torniamo a Korhogo. La più spettacolare danza della maschera Senufo è la danza Boloy, o danza della pantera, celebrata dai ragazzi iniziati di ritorno da un periodo di isolamento nella foresta sacra, a cui possiamo assistere presso un villaggio.
Ritorno a Korhogo.

GIORNO 7: La danza delle vergini, da Korhogo a Boundiali (150 km – 5 hrs)
Abbandoniamo la strada principale per scoprire il villaggio di Niofoin ed i suoi granai d’argilla decorati con simbolici bassorilievi. Ammiriamo la casa sacra dall’alto tetto a cono che presenta dipinti ed oggetti sacri dedicati ai culti animistici, ancora oggi praticati dai Senufo.
Nel tardo pomeriggio assistiamo alla danza delle giovani vergini chiamata Ngoro, che fa parte della iniziazione Poro e viene eseguita dai Senufo. Le giovani iniziate trascorrono insieme mesi negli isolati boschi sacri dove apprendono i segreti sociali e religiosi che trasformano una ragazza in una vera Senufo. Dopo sette anni c’è una grande festa per coloro che hanno concluso tutte le fasi dell’iniziazione. In particolare, al termine della prima fase dell’iniziazione, viene eseguita la danza delle ragazze vergini.

GIORNO 8: Guerrieri sacri, da Boundiali a Odienne (150 km – 5 hrs)
Iniziamo la giornata incontrando gli inconfondibili nomadi Peul (chiamati anche Fulani o Fulla ), alla costante ricerca di pascoli per le loro mandrie di zebù. I Peul sono facilmente riconoscibili per le loro capanne di paglia coniche, il bastone che portano sempre sulle spalle, la borraccia appesa al collo, il machete in mano e il portamento fiero. Questi nomadi sembrano provenire dal nulla e dirigersi verso il nulla. Abituati come sono a una vita dura, sembrano perfettamente a posto con il poco che portano. Sono i veri signori di queste savane infinite. Visita di un villaggio, abitato per lo più da donne e bambini. Saremo invitati nelle loro capanne per vedere vecchie foto di famiglia, regali di dote ecc. Le donne indossano bellissimi tessuti colorati e, al collo e tra i capelli, gioielli tribali molto particolari (ambra del Baltico, perle di Boemia, vecchie “murrine” veneziane, pietre, bottoni e qualsiasi altro oggetto di plastica a loro gradito).
Nella regione di Odienne incontreremo i Malinké, discendenti dell’antico impero del Mali. Tra i personaggi che hanno fatto la storia di queste tribù ricordiamo Samory Touré, un condottiero e cacciatore di schiavi che divenne famoso per la sua guerra contro l’esercito coloniale francese, che riuscì a sconfiggerlo solo dopo molti anni di combattimenti. Il suo esercito comprendeva i Dozo (cacciatori iniziati) noti per il loro coraggio e i loro poteri mistici. Anche se non ci sono più guerre da combattere, questa stirpe continua a essere rispettata e i loro poteri mistici vengono ancora trasmessi attraverso un lungo processo di iniziazione. Ancora oggi sono considerati una sorta di polizia locale, angeli custodi che vegliano sui villaggi, mediatori di controversie e, naturalmente, grandi guaritori. Coraggiosi e con una perfetta conoscenza del territorio, sono impiegati dal governo per proteggere i confini settentrionali del Paese.
Incontriamo i Dozo e camminiamo nella savana con loro, vestiti con i loro costumi tradizionali in tessuto “bogolan” e con i loro fucili ricoperti di amuleti. Assistiamo ad una interessante introduzione alla medicina tradizionale a base di erbe e veniamo portati in un luogo sacro dove, al ritmo crescente dei tam-tam, i Dozo danzano, dandoci prova della loro forza.

GIORNO 9: Maschere acrobatiche, da Odienne a Man (270 km – 5 hrs)
Giornata dedicata all’incontro con il popolo Yakuba, meglio noto come Dan. Visitiamo villaggi costruiti sul pendio di colline, caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia., alcune delle quali affrescate dalle donne durante i periodi cerimoniali. Al limitare del villaggio si trovano diverse piantagioni. Tra i rami profumati del caffè ed ai piedi di un gigantesco iroko visitiamo una sorgente sacra dove i pesci gatto sono venerati come antenati tutelari. Presto gli echi dei tam-tam e le grida degli iniziati avvertono le maschere che è il momento di uscire dalla foresta sacra… la loro comparsa è un momento di emozione indimenticabile.
In seguito ci spostiamo verso sud. Quando in lontananza appare il monte Tonkpi con il suo caratteristico «dente» sappiamo di essere vicini alla nostra meta, la città di Man. La città, capoluogo delle popolazioni We e Guéré, si sviluppa ai piedi di 18 verdissime montagne.

GIORNO 10: Ponti di liane, da Man alla regione di Danani e ritorno (200 km – 5 hrs)
Scopriamo la foresta pluviale che si estende fra la Costa d’Avorio, la Liberia e la Guinea, famosa per i suoi lunghi ponti di liane. Per le popolazioni locali l’origine di questi ponti è avvolta nel mistero. Sono costruiti segretamente da giovani iniziati, nel corso di una sola notte! Attraversarli non presenta grandi difficoltà se si rispettano i tabù imposti dalla tradizione: nessun carico pesante e nessun neonato possono essere portati sul ponte.
In un piccolo villaggio a pochi chilometri di distanza, le maschere escono proprio dalla foresta, venendoci incontro. Nella cosmogonia del popolo Guéré esiste un dio creatore che comunica con gli esseri umani esclusivamente attraverso i suoi intermediari, le maschere appunto. Durante la danza la distanza tra il mondo degli uomini ed il mondo degli spiriti scompare, si ristabilisce l’ordine cosmico e la gratitudine è espressa agli dei ed agli antenati.

Giorno 11: Rituali nella foresta, Man (trasferimenti e volo per Abidjan)
Grazie ai nostri 4X4 partiamo alla scoperta della remota e boschiva regione che circonda Man, dove l’arrivo di stranieri è ancora un evento raro. La pista attraversa ponti in legno e ci conduce al più isolato insediamento abitato dai Gueré, dove spettacolari maschere segrete danzano per il villaggio.
Le percussioni annunciano le rare esibizioni dei “Jongleurs”, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate, con il viso dipinto di caolino bianco, si esibiranno in una spettacolare danza acrobatica…
Alla fine di questa intensa giornata, prendiamo il volo per Abidjan.

GIORNO 12: Grattacieli e lagune, da Abidjan a Grand Bassam (50 km)
Dedichiamo la giornata alla visita di Abidjan.
Se guardiamo oltre la laguna, il “plateau” (il distretto amministrativo ed economico) sta crescendo molto velocemente, non in orizzontale come nella maggior parte delle città africane, ma in verticale con i suoi grandi edifici moderni ed i suoi grattacieli. Non c’è molta terra disponibile e quel poco che è deve essere continuamente bonificato dalle acque della Laguna di Ebrié. Il moderno “plateau” è circoscritto a ovest dal porto e dalle interminabili code di persone che aspettano il traghetto e a est dall’incredibile silhouette della cattedrale di San Pietro e Paolo.
La visita inizia con una breve traversata in traghetto per una visione complessiva del “plateau”, una prospettiva dall’ acqua. Dal vivacissimo mercato di Treichville ci spostiamo verso il più tranquillo quartiere “Cocody”: l’elegante quartiere residenziale sede dell’ufficio del primo ministro e di alcuni edifici in stile coloniale. Nel quartiere di Youpugon incontriamo i Fanico, lavandai che lavano i panni nel fiume e li asciugano sui prati circostanti. Centinaia di vestiti e tessuti colorati stesi sull’erba creano un gigantesco patchwork. Visitiamo, quindi, il Museo Nazionale con la sua collezione di arte tribale: una raccolta di statue e maschere di tutta la Costa d’Avorio. Proseguiamo per Grand Bassam.

GIORNO 13: Grand Bassam, atmosfera coloniale, da Grand Bassam ad Abidjan (50 km)
La vecchia città di Grand Bassam, costruita su una striscia di sabbia fra lagune ed oceano, ha conservato gli edifici coloniali di quando era la ricca capitale di questa colonia. Oggi, vista la prossimità con la capitale, si è trasformata in luogo di villeggiatura marittima. La città offre un’atmosfera particolare, grazie ai grandi e tranquilli viali ombreggiati da alti alberi, enormi buganvillea e begli edifici coloniali. Il vecchio ufficio postale è un gioiello dell’architettura coloniale francese. Il Museo del Costume, nell’ex palazzo del governatore, con la sua grande scala esterna, è un vero gioiello architettonico. La collezione unica di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie, ci regala uno sguardo interessante sulla storia e la cultura del Paese.
Trasferimento in aeroporto, qui finisce il nostro viaggio. Fine dei nostri servizi.

  • VISTI: Costa d’Avorio – visto ad ingresso singolo.
    È possibile ottenere un’autorizzazione al visto elettronico (E-Visa) direttamente on-line: http://snedai.com/e-visa/
    E-visa valido solo per ingressi via Aeroporto, non per le frontiere di terra.
    I viaggiatori devono presentare i seguenti documenti:
    Copia del passaporto
    Lettera di invito. Questo documento deve essere autenticato dal comune di Abidjan. Il costo è di 20 euro per documento.
  • VACCINAZIONI: Febbre gialla – obbligatoria; profilassi antimalarica – altamente
  • PERNOTTAMENTI in camere standard, come da itinerario. NON SONO DISPONIBILI CAMERE TWIN (CON DUE LETTI SEPARATI)
  • PASTI: pranzi, picnic oppure al ristorante (menu pre-selezionati); cene nei ristoranti degli hotel (menu pre-selezionati)
  • BAGAGLIO: a causa dei numerosi trasferimenti si consiglia di contenere il peso dei bagagli entro i 20 kg.
  • ASSICURAZIONE: obbligatoria per assistenza medica, eventuale rimpatrio e danni materiali o fisici derivanti dal viaggio.
  • MEZZI DI TRASPORTO: minibus o veicoli 4×4, volo interno Man – Abidjan.
  • Tutte le nostre escursioni sono progettate in modo da essere abbastanza flessibili per potersi adeguare alle condizioni del tempo e approfittare delle opportunità che possiamo incontrare lungo il percorso.
  • Considerando la natura del viaggio, alcune parti potrebbero essere modificate per cause imprevedibili e sulla base di decisioni dello staff locale. Spese dovute a tali variazioni saranno a carico del Naturalmente la guida farà il possibile per attenersi al programma originale.
  • I prezzi potrebbero variare in caso di aumento dei costi dei servizi, indipendenti dalla volontà dell’organizzatore.
  • Nel caso di annullamenti, cambiamenti o ritardi degli operativi dei voli interni, gli organizzatori non sono da ritenersi responsabili per cambiamenti, ritardi o disservizi e delle spese che essi possono comportare. È inteso che gli organizzatori faranno il possibile per trovare soluzioni ad eventuali problemi inerenti il viaggio

Incluso:

  • Assistenza all’aeroporto di Abidjan in arrivo (giorno 1) e partenza (giorno 13)
  • Trasferimenti e visite in minibus/microbus e/o veicoli 4×4
  • Volo interno da Man a Abidjan (economy class)
  • Guide locali che parlano inglese; su richiesta anche (parlanti italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo)
  • Tour e visite come da programma
  • Pernottamenti in camere standard, come da itinerario
  • Tutti i pasti: B = prima colazione, L= pranzo, D = cena
  • Una bottiglia di acqua minerale al giorno durante le visite
  • Ingressi ai parchi, concessioni, aree protette e siti di interesse culturale
  • Kit di pronto soccorso
  • Tutte le tasse

 

Non incluso:

  • Voli internazionali
  • Trasferimenti pre-tour (prima del giorno 1) e/o post tour (dopo il giorno 13) da e per aeroporto
  • Visto ed eventuali tasse aeroportuali
  • Pasti e/o escursioni turistiche diverse da quanto specificato nel programma
  • Acqua minerale ai pasti e tutte le bevande
  • Facchinaggio
  • Spese personali per foto e video
  • Assicurazione (obbligatoria)
  • Mance per autisti, guide, cuochi e staff hotel
  • Spese di consegna bagagli persi
  • Qualsiasi spesa di natura personale quali telefonate, lavanderia
  • Tutto ciò non menzionato nel programma

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